EDITORIALE
Il bello di vivere in Umbria anche quando tutto sembra remare contro.

Questo periodo emergenziale dovrebbe rappresentare un’opportunità per tutti di dimostrarci solidali verso il territorio e le persone che lavorano al suo sviluppo. La nostra regione ci offre quella libertà di azione, quella pace che molte altre regioni non hanno, e questo periodo dell’anno l’Umbria diventa magica.
La nebbia, il primo freddo invernale, il verde della natura che mai cambia colore, esso stesso è l’immagine della resilienza tanto sbandierata. Dalla natura dell’Umbria dobbiamo trovare la forza, come comunità, di essere solidali, di resistere godendo di quello che la nostra terra ci offre. L’economia locale fatta di tipicità, piccole produzioni e qualità deve essere la risposta che come umbri dobbiamo dare, per sostentare l’economia di prossimità.
Per dire: noi ci siamo e rispondiamo!
Finchè ci sarà possibile farlo possiamo godere di luoghi vasti e spettacolari, di colline, di laghi e di fiumi, di montagne se vogliamo stare un po da soli, per riflettere, per meditare.
L’Umbria in tutte le sue forme è quì che ci aspetta, dietro ogni casa e alla fine di ogni strada c’è un panorama, che pazientemente attende il nostro sguardo, la nostra attenzione.
La bellezza è sempre fragile ed è per questo che dobbiamo pensare alle cose più vicine a noi, alle cose umbre. Sicuramente la scelta di acquistare prodotti locali è una buona contromisura al fine di tutelare quello che di identitario abbiamo. Senza tralasciare la classica spesa che facciamo tutti i giorni, ma buttando uno sguardo verso la produzione locale. Se c’è qualcosa che possiamo fare è essere solidali con il territorio, ed esso, ci ringrazierà.
“Con le sue millenarie infiltrazioni, l’arte ha saturato gli animi. Tutti qui vivono nell’arte, consapevoli o inconsapevoli” come diceva Guido Piovene, noto scrittore italiano, siamo qui in mezzo allo splendore ma alcuni non se ne sono resi conto.
Questo è il momento di guardarci attorno, tendere la mano e raccogliere la bellezza.