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Nel vocabolario italiano è possibile trovare diverse definizioni della parola “armonia”: si va dal senso prettamente musicale del termine, che può indicare quindi una consonanza di voci, strumenti  e accordi che producono una sensazione uditiva piacevole, alla più ampia visione dell’armonia come una naturale consonanza di opinioni ed azioni fra persone e/o elementi.  È certamente armonico, in ogni senso, il rapporto fra i tre componenti dei Malick & The Smooth: Malick Ndiaye, voce e chitarra, Alessio Lucaroni, batterista, e Federico Papaianni, chitarrista.

Il trio di giovanissimi musicisti umbri, già ben lanciato nel mondo della Black Music emergente regionale, parla di sé con consapevolezza, nonostante la band sia effettivamente nata da soli due anni.

Guai a pensare che, a causa di queste tempistiche di formazione così compatte, non ci sia chiarezza nelle loro esibizioni e nelle loro risposte: sanno chi sono e soprattutto chi vogliono diventare nel mondo del Jazz, del Blues e della musica Soul.

I Malick & The Smooth sono nati dal desiderio di suonare, iniziati alla live music grazie alle cover, ma piene di stile personale, alternate a canzoni proprie, che nascono nella mente di Malick e si sviluppano grazie alle idee, opinioni e critiche di Alessio e Federico.

È un trio che con equilibrio si descrive,  quasi si estrapola ed estranea da sé, come se il gruppo musicale fosse un organismo a parte da raccontare, che vive e agisce solo quando i tre ragazzi sono tutti assieme, sul palco, davanti al pubblico, ognuno con il suo ruolo, il suo strumento e le sue idee da sposare a quelle degli altri. Due Spriz, un Moscow Mule e tante risate fanno da cornice e supporto a tre musicisti più maturi di quanto si potrebbe pensare.

Dove vogliono arrivare con la loro musica talentuosa e precisa nelle esecuzioni ce lo hanno raccontato proprio all’ora dell’aperitivo: le loro ambizioni, è da premettere, non si fermano all’Umbria, che già gli sta regalando inaspettate e meritate soddisfazioni.

malick & the smooth - #soundbarumbria

Partiamo con la domanda che ormai apre di rito le interviste di #SoundBarUmbria: come vi siete conosciuti i come nasce il gruppo Malick & The Smooth?

Malick – voce e chitarra: ” Ci siamo conosciuti prima io e Alessio ai tempi delle superiori. In terzo – quarto superiore, quindi avevamo all’incirca quindici o sedici anni. La prima cosa che ci ha avvicinato è stato un evento musicale scolastico nel quale ci siamo ritrovato quasi per una casualità a suonare insieme. Perché? Al momento del concerto, quasi pochi secondi prima di salire, ho chiamato Alessio a suonare come sostituto del batterista che avevamo”.

Alessio – batteria: “Senza alcun preavviso proprio…. Anche se diciamo che poi alla fine era una situazione sempre all’interno della scuola. Venivano fatti dei gruppetti nelle diverse classi e non mi ricordo perché non venne più quel ragazzo che doveva suonare nel tuo gruppo…”

Malick – voce e chitarra: “Diciamo che semplicemente è stata davvero una casualità. Da quel momento abbiamo suonato questi tre, quattro pezzi. Ci è piaciuto molto, è stata più che un concerto una Jam Session. E da lì è nata l’idea di creare un gruppo che c’è stato per tutti gli anni del liceo e non abbiamo più smesso di suonare insieme con Alessio e altri”.

Federico quindi arriva dopo…

Malick – voce e chitarra: “Il trio è cambiato nel tempo. Anche Federico è entrato nel gruppo per casualità”.

Alessio – batteria: “Sì, perché, mi chiamarono a fare una sostituzione in un gruppo in cui suonava anche Federico, proprio nel periodo in cui noi stavamo cercando un nuovo chitarrista. Che poi mi sono accorto anche tardi…”

Federico – chitarra: “È stata una scena particolare!”.

Alessio – batteria: “Esatto. È stata una scena particolare perché stavamo smontando, comunque c’è sempre stato un buon feeling con Federico, anche durante le sostituzioni con quest’altro gruppo. E Niente, stavamo smontando gli strumenti e c’era Federico che stava parlando con me un secondo. Io letteralmente ho finito di mettere a posto un pezzo della batteria, l’ho guardato…”.

Federico – chitarra: “No, aspetta. Mentre tu mettevi a posto la batteria io sentivo che dicevi agli altri «adesso, con Malick cerchiamo un altro chitarrista, abbiamo bisogno di un altro chitarrista ». Poi mette a posto la batteria e mi fa «ma… tu suoni la chitarra!». Io gli rispondo che suonavamo insieme da tre mesi quindi sì, suonavo la chitarra.

Alessio – batteria: “Sì, ho fatto uno più uno e da lì è nato il gruppo”.

Malick – voce e chitarra: “Ci siamo trovati molto bene. Era la prima volta che veramente, nell’immediatezza, nel suonare con un gruppo riuscivo a fare le cose. Cioè, nel gruppo il livello era tale da riuscire a concretizzare le idee musicali che la band aveva in mente. Questa è una cosa che cercavo da un sacco di tempo e che non ero riuscito mai a trovare realmente prima. E quindi è stato questo il primo input a dirmi che quella era la formazione giusta.

malick & the smooth - #soundbarumbria - federico e malick

Da quanto tempo dura questa formazione? Dicevate che tutto è iniziato a 15 anni.

Alessio – batteria: “Io ne ho 24, vabbè siamo sui 24 quasi 25 tutti…

Malick – voce e chitarra: “Il progetto reale comunque è nato quasi a ridosso del Covid. Poco prima”.

Federico – chitarra: “Sì, poco prima. Era il settembre 2019”.

Malick – voce e chitarra: “Quindi siamo stati interrotti quasi subito, però in realtà…”

Alessio – batteria: “…è una macchina che ha sempre continuato a funzionare, nonostante il lockdown”.

Federico – chitarra: “Anzi, durante il lockdown siamo stati anche molto proficui. Abbiamo lavorato ad alcuni pezzi a distanza. Ad esempio Watermelon Sugar, lo si può ascoltare anche su Facebook”.

Malick – voce e chitarra: “Tutt’ora è un video molto forte. Nonostante l’abbiamo fatto a distanza.

È la canzone che durante i concerti viene richiesta di più?

Federico – chitarra: “No, non è Watermelon Sugar…”

Malick – voce e chitarra: “Quella però è una buona immagine. Ci rappresenta”.

Alessio – batteria: “È l’inizio di un qualcosa per noi. Perché è stato il primo video che abbiamo fatto insieme, poi  da lì abbiamo fatto altri video, contenuti sul profilo Instagram. Sì, è stata proprio un punto di partenza”.

Malick - canta al trasimeno blues

Per chi non vi conosce ancora, suonate solo cover in live oppure avete anche delle canzoni vostre?

Malick – voce e chitarra: “Allora, il nostro gruppo è strutturato in maniera da avere sia delle cover personali, riadattate, anche perché siamo un trio acustico, con un riarrangiamento molto personale e allo stesso tempo facciamo anche dei pezzi nostri, che abbiamo scritto durante il corso di questi due anni. Alcuni ancor prima che fosse nato il gruppo vero e proprio. Sono pezzi che avevo scritto personalmente e che sono stati poi rivisitati, destrutturati e ricomposti. Li abbiamo fatti nostri sotto ogni punto di vista. Diciamo che ci siamo incentrati principalmente su quello che è il genere della Black Music, quindi R&B, Soul music, Blues, cercando di prendere, nelle cover, che provengono anche da più generi anche non appartenenti alla Black Music e poi di riadattarli in quel senso, nella nostra chiave che ormai è stata ben delineata.

Quindi qual è questa chiave?

Malick – voce e chitarra: “Diciamo che non è così facile, comunque credo che si possa definire Black Music ma suonata da un trio acustico. Penso che sia il modo più semplice per definirla”.

E come mai questa scelta? Siete tutti e tre comunque appassionati di questi generi musicali oppure avete deciso… un po’ a tavolino?

Federico – chitarra: “Non penso che si possa fare un ragionamento del genere…”

Malick – voce e chitarra: “Beh, diciamo che a tavolino è stato quasi impossibile decidere. Anche agli inizi , quando cercavamo di dare una linea precisa al gruppo. Non è mai stato semplice. Ogni volta ci mettevamo giù e cercavamo di capire quale fosse la direzione giusta da prendere però in realtà è più qualcosa che è venuto fuori suonando. Suonando sono venuti fuori i punti forti di questa combinazione di musicisti e ci siamo ritrovati a capire che le sonorità che ci attiravano di più erano in questo contesto, quello della Black Music. Abbiamo avuto il tempo di sperimentare”.

Alessio – batteria: ” Tra l’altro, anche come energia che riusciamo a trasmettere… non è che siamo in settemila sul palco intendo, quindi l’aspetto su cui puntiamo monto è l’energia che riusciamo a trasmettere agli altri che ci viene ritrasmessa con le reazioni alle canzoni che eseguiamo quando suoniamo in pubblico”.

Sulla base di questa energia quindi scegliete. Invece il nome, Malick & The Smooth, come è nato? C’erano altri nomi “papabili”?

Alessio – batteria: “Diciamo che anche questo è venuto molto per caso”.

Federico – chitarra: “Io non ho suonato in tantissimi gruppi nella mia vita e non so in quanti di questi ci sia stata effettivamente una grossa seduta di gruppo nella quale si riflette su nomi e su concetti. Penso che sia piuttosto una questione di cuore, perché altrimenti poi viene fuori solitamente una cosa artefatta”.

Malick – voce e chitarra: “Abbiamo comunque avuto veramente difficoltà a trovare un nome per questo gruppo, diciamolo”.

Federico – chitarra: “Il discorso è che principalmente pensavamo di chiamarci con il nome di Malick, però poi lui giustamente diceva che siamo un gruppo e che a lui non andava di farci passare solo con il suo nome. Allora ci siamo messi a cercare un nome. Cercare un nome non è proprio la cosa più semplice sulla faccia della terra”.

Malick – voce e chitarra: “L’azione proprio di mettersi giù a cercare un nome è stata veramente difficile”.

Federico – chitarra: “La vera storia è stata che, in breve, io una sera gli dissi un po’ in perugino «Malick, dovremmo trovare qualcosa de smooth…qualcosa de smooth» . E lui quindi mi guarda e mi fa «ma sai che The Smooth potrebbe non essere male…» . E quindi poi dopo abbiamo optato per questa scelta dopo una serie di giochi emotivi.

Questo è il passato, l’origine, ma tra ad esempio 5 anni, o comunque in un futuro abbastanza prossimo, dove vi vedete?

Federico – chitarra: “Io così come adesso”.

Alessio – batteria: “Seduto…”

Federico – chitarra: “No, nel senso, a livello di legame e spirito nel da farsi così”.

Alessio – batteria: “Sì, quello spero anche io di mantenere la stessa lunghezza d’onda, lo stesso spirito. Credo sia la cosa fondamentale”.

Federico – chitarra: “Sperando naturalmente di portare avanti il progetto attraverso tutte le difficoltà che poi capitano nella vita quotidiana”.

Malick – voce e chitarra: “Io ci vedo così ma… conosciuti e di fama internazionale”.

Alessio – batteria: “Addirittura internazionale!”

Malick – voce e chitarra: “Si punta sempre alla vetta più alta”.

alessio dei malick & the smooth suona

Il futuro è insondabile, quello musicale ancora di più. Ma questi ragazzi hanno qualcosa da dire, e parlano come un solo organismo, completandosi a vicenda frasi e concetti.

Dove è possibile ascoltarli per verificare autonomamente questa loro indole? Instagram e Facebook e presto anche all’interno di un sito web ufficiale, in attesa di un loro futuro concerto come e forse migliore una delle loro ultime performance nella prestigiosa cornice del Trasimeno Blues 2022. 

Foto di Stefania Rinaldi Miliani