L’esposizione a Palazzo della Penna rappresenta l’ultimo atto delle celebrazioni per il quinto centenario della morte dell’artista pieve.
L’anno dedicato a Perugino non è ancora terminato. Il 28 ottobre scorso, a Palazzo della Penna, è stata inaugurata una mostra che mette al centro la bottega dell’artista e, allo stesso tempo, racconta la figura di Pietro Vannucci tra i grandi pittori della storia occidentale. “Rinascimento in Bottega: Perugino tra i Grandi della Storia” ospita circa 40 opere ed è un vero e proprio viaggio attraverso le lenti del romanticismo tipico dell’Ottocento tra i grandi nomi dell’arte pittorica, umbra e non.
Nelle sale espositive al primo piano di Palazzo della Penna, che accoglie la sua prima mostra temporanea dopo la recente riapertura, troviamo il ritratto del Perugino a firma di Alberto Iraci, intitolato “Ritratto di Pietro Vannucci detto ‘Il Perugino'” del 1911, che di solito si trova nell’ufficio del Sindaco a Palazzo dei Priori. Si può anche ammirare il dipinto dal suggestivo titolo “Dinanzi al Bello Ogni Ferocia è Spenta: Il Sacco di Roma” di Teofilo Patini, che raffigura la forza del bello in mezzo alla barbarie. Inoltre, è possibile perdersi tra la “o” di Giotto e Petrarca e la loro Laura di Paolo Spetia, che sono collocati fianco a fianco. Oppure osservare Alessandro Magno nello studio di Apelle, come l’immaginò e ci raccontò il fiammingo Balthasar van den Bossche.

Secondo la professoressa Cristina Galassi, direttrice della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici dell’Università di Perugia, l’intento della mostra è quello di mettere in evidenza il grande patrimonio artistico-culturale che ha forgiato la nostra cultura. E perché farlo partendo proprio dal Perugino? Come spiegato da Francesco Federico Mancini, professore di Storia dell’arte presso lo stesso Ateneo, l’idea di raccontare gli artisti attraverso le botteghe nasce proprio dal nostro Vannucci: per lui, il lavoro in bottega era fondamentale e costituiva il fulcro della sua identità di artista. “L’artista gestiva quasi contemporaneamente due laboratori, uno a Perugia e uno a Firenze, per rispondere alle numerose commissioni.”
L’esposizione sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024 e segna una chiusura in bellezza per un anno significativo, dedicato alle celebrazioni del quinto centenario della morte di Pietro Vannucci.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con numerose istituzioni, tra cui i Comuni di Asciano, Carpi, Città della Pieve, Genova, Napoli, Padova, Parma, San Severino Marche e Sansepolcro, nonché con musei nazionali come le Gallerie degli Uffizi, la Reggia di Caserta, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, l’Accademia di Belle Arti di Brera, i Musei del Bargello, il Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo) e la Galleria Nazionale di Parma – Complesso Monumentale della Pilotta.
C’è stata anche una sinergia a livello locale, con tre opere provenienti dalla Fondazione Perugia e sei dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, inclusa anche la tela raffigurata nella locandina dell’evento.”
