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La città di Interamna, nome dato a Terni quando divenne colonia latina nel III secolo a.C., possiede un’intensissima storia che va dall’Età protostorica fino ad arrivare al secondo dopoguerra, periodo in cui la città si espanse anche fuori dal centro urbano.

Si conosce molto riguardo le vicende storiche e civili, ma per quel che concerne il tessuto urbano medievale ci sono solo studi sporadici risalenti a diversi anni fa.
Innanzitutto Terni si presentava divisa in ben sei rioni: Fabri, Rigoni, Castello, Di Sotto, Adultrini e Amengoni, tutti con una bandiera distintiva, chiamati per questo banderari, che diedero poi origine a Largo dei Banderari esistente ancora oggi.
Molte strutture non sono più visibili, ma ciò che ne rimane permette di ipotizzare quale fosse stato il circuito murario della città, in cui erano inseriti torrioni e porte di accesso, in totale cinque: a sud Porta Romana, ad est Porta San Giovanni, sempre ad est Porta del Sesto, a nord Porta Spoletina e Porta Sant’Angelo ad ovest, le ultime due visibili ancora oggi.

Terni - Gubernari 1646
Torre Dionisia dei Castelli (XIII - XVI)

Il percorso delle mura medievali inizia proprio a Porta Sant’Angelo, risalente al XIV secolo, costituita da grossi conci di pietra squadrati e coronata da una merlatura di tipo guelfo.
La porta presenta un arco a sesto acuto nel lato esterno ed a tutto sesto all’interno, sia il viale che la porta presero il nome da un’antica chiesa demolita nel 1600.

Da viale di Porta Sant’Angelo, attraversando i giardini della Passeggiata, si arriva al più importante tratto delle mura dell’antica Interamna Nahrs, di origine romana (circa III sec. a.C.), utilizzato successivamente anche in epoca medievale; in questo momento furono aggiunte le torri per aumentarne l’assetto difensivo.
Molto interessanti sono le “firme di fabbrica” lasciate sui blocchi, per consentire il riconoscimento delle maestranze e per indicare la posizione in cui andavano posizionati i conci.
Dalle mura della Passeggiata, si procede per via Roma, che costituiva il tracciato urbano della via Flaminia e che con Corso Vecchio formavano il cardo maximus.

In questa zona è ben visibile Torre Barbarasa, la meglio conservata tra le torri di Terni.
Questa imponente struttura risale al XIII secolo, in cui la parte superiore degli archetti pensili è dovuta a restauri successivi.
La Torre Barbarasa fu importantissima per la città, poiché durante l’epidemia di peste del 1657 il vescovo Sebastiano Gentili per infondere coraggio agli abitanti, prelevò dalla Cattedrale la reliquia del Preziosissimo Sangue e dalla torre benedisse la popolazione; questo venne riportato anche nella lapide inserita nella muratura della torre.

Proseguendo per il cardo maximus, si giunge in Corso Vecchio, da cui si dirama una piccola via, chiamata via dei Castelli, che prende il nome dall’omonima famiglia che vi aveva la residenza.
Qui sorge la torre Dionisia dei Castelli (XIII – XVI secolo), di epoca medievale ma rimaneggiata nel 1500, come dimostrano le bugnature presenti nel cantonale destro; su due blocchi bugnati vi è la seguente iscrizione: Julius Castelli Agapiti F/io Bapte Gabrielis A.V. A.
Sempre in Corso Vecchio, ma dalla parte opposta a Via Castelli, si trova la piccola chiesa romanica di San Lorenzo con l’omonimo vicolo adiacente; qui, nella storica casa Fabretti, è inglobata una casa torre risalente al XIII secolo.
Un altro imponente torrione, purtroppo in totale degrado si trova poco più distante, in Vico Possenti, ormai invaso dalla vegetazione e dalla sporcizia.

Ora, per collegarci all’altro tratto di mura urbane superstiti ci spostiamo in Via Aurelio Saffi, nelle immediate vicinanze di Piazza Tacito.
In questo tratto la porzione delle mura e dei torrioni che vanno dall’XI al XIII secolo si trovano per una bella parte interrati, ma mantengono comunque un notevole impatto.
Procedendo per Viale della Stazione, si scorge una torre e delle mura collegate a Porta Spoletina, conosciuta anche come Porta Imperiale o Porta dei Tre Monumenti che rappresentava l’ingresso alla città da nord.
Questa porta costituiva uno dei punti più importanti del sistema difensivo, poiché era isolata rispetto al tessuto urbano principale; qui inoltre aveva luogo il Monastero di San Procolo, purtroppo non più visibile.
Oggi sia la porta che le mura risultano totalmente inglobate dalle Officine Bosco.

Nel presente articolo sono state riportate le evidenze architettoniche di maggiore interesse, ma della Terni antica c’è ancora molto da scoprire ed indagare, sia per quel che riguarda l’assetto medievale che quello classico.
A proposito di questo, non va dimenticato che nel 299 a.C. Terni venne elevata a Municipium romano, provvista quindi di teatro, anfiteatro, terme e templi che ancora non hanno visto la luce del sole.

Terni - porta spoletina
Terni - Porta spoletina XIII