Skip to main content

E’ uno dei più grandi capolavori dell’antica ingegneria idraulica degli etruschi. Forse è per questo che il Pozzo Etrusco di Perugia, chiamato anche Pozzo Sorbello perché collegato con i sotterranei del Palazzo dei Marchesi Bourbon di Sorbello, è tra i luoghi culturali più visitati dell’Umbria. Con i suoi 36 metri di profondità scavati nella roccia, il pozzo è un luogo affascinante e misterioso la cui visita diventa un vero e proprio viaggio nelle profondità della terra.

STORIA

Il pozzo Etrusco si trova non lontano dal punto più in alto della città, a Porta Sole, in corrispondenza dell’antica acropoli della città etrusca. La sua costruzione, intorno alla seconda metà del III secolo a. C., si rese necessaria perché Perugia non era servita da acquedotti e la necessità era quella di far fronte al fabbisogno idrico della popolazione. Nel corso dei secoli la struttura fu oggetto di vari rifacimenti, i primi databili al XV secolo: questo fatto ha suggerito un ininterrotto utilizzo della riserva idrica da parte della comunità locale. Questa continuità sarebbe effettivamente confermata dalla realizzazione della vera, che si trova al centro di piazza Piccinino.  

La vera del pozzo, originariamente utilizzata dalla popolazione per estrarre acqua dalla cisterna sotterranea (probabile costruzione XIV-XV sec.) aperta tra l’ingresso di Palazzo Sorbello e la Chiesa della Compagnia della Morte, subì nel tempo ripetuti danneggiamenti, occorsi fino a tempi recenti. Fu più volte restaurata dal Comune, ma, in seguito ad un più grave danneggiamento che fece precipitare nel fondo del Pozzo parte del parapetto, recuperato nella metà degli anni ’60, si provvide ad una sua migliore collocazione nel prato antistante il Tempio di Sant’Angelo, dove rimase fino al 1973, anno della sua ricollocazione.

Dopo aver provveduto ad un restauro della vera cinquecentesca in travertino del Pozzo, finanziata attraverso l’Art Bonus, per garantirne una migliore fruibilità, il Pozzo Etrusco, ancora oggi ricco di acqua, è stato oggetto di lavori. Attuati dalla Fondazione Ranieri di Sorbello i lavori hanno riguardato la sostituzione della vecchia passerella alla base del Pozzo con una nuova struttura, più moderna e funzionale in vetro e ferro, l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione che valorizza l’opera etrusca in tutta la sua imponenza e infine una nuova suggestiva sala d’accoglienza.

CURIOSITA’

L’omogeneità di materiale e le tecniche costruttive riscontrata tra il pozzo e le mura etrusche cittadine consente di ipotizzare che questo sia stato realizzato fin dal principio come opera pubblica. Un’affinità con la copertura a volte del pozzo etrusco è attestata in un’altra cisterna di epoca etrusca, anch’essa rinvenuta in Perugia, in via Caporali. Durante i vari rilievi speleologici svolti nel corso degli anni si è appurato avere ha una dimensione, complessiva in ogni sua parte, di 424 m3 arrivando a contenere fino a 424.000 litri di acqua. Il pozzo è tuttora attivo, alimentato da 3 polle sorgive perenni. Nel 1996 la struttura venne svuotata dell’acqua presente per dei rilievi fotografici. 

PALAZZO SORBELLO

La storia del Pozzo Etrusco di Perugia è legata imprescindibilmente a quella di palazzo Sorbello e dei suoi proprietari che si susseguirono nel corso del tempo, i quali ebbero anche il possesso del pozzo. Palazzo Sorbello, originariamente fatto costruire da Niccolò Montemelini nel XVI secolo, ed eretto parzialmente su murature di origine etrusca, prese il posto di una torre e tre abitazioni di epoca medievale, le cui vestigia si possono ancora apprezzare nei sotterranei. Nel 1629 il Palazzo fu acquistato da Diomede degli Oddi, per passare poi tra le proprietà dei conti Eugeni di Perugia. 

Nel 1780, il Marchese Uguccione III Bourbon di Sorbello acquisì il palazzo dal conte Antonio Eugeni, facendone la sua residenza principale e di conseguenza legando con esso la proprietà del pozzo etrusco alla sua famiglia. Malgrado il possesso effettivo del bene, Uguccione III stabilì che tutti i residenti nella piazza avessero la possibilità di disporre liberamente dell’acqua del pozzo, senza doversi recare alle fontane pubbliche presenti nel centro storico.

Nel 1960, su indicazione di Uguccione V Ranieri di Sorbello (1906-1969), noto scrittore, giornalista e storico, venne effettuato un primo sopralluogo, con il quale venne per la prima volta attribuita la costruzione dell’opera all’ingegneria idraulica etrusca. Un secondo sopralluogo, effettuato tramite immersione, permise a Filippo Magi, allora docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana e di Etruscologia e Antichità italiche all’Università degli Studi di Perugia, di considerare il pozzo etrusco di Perugia come una delle maggiori opere frutto dell’ingegneria idraulica etrusca fino ad allora conosciute.

Per tutte le info: Pozzo Etrusco

Cristiana Mapelli

Direttore Responsabile @ Real Umbria