Secondo la tradizione, la famiglia dei conti Spada fu fondata da Marino “Spatha”, un duca e governatore d’Italia per l’imperatore Leone III; solo dal XIV secolo però ci sono documenti concreti sulla discendenza di questa famiglia.
È grazie all’’impegno di Michelangelo Spada che venne costruito il palazzo, iniziato intorno alla metà del XVI secolo.
Il progetto iniziale sembrerebbe attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, importante architetto italiano attivo nel pieno Rinascimento, che morì nel 1546 proprio a Terni, in circostanze alquanto misteriose.

Anche in questo caso si parla per ipotesi stilistiche, poiché l’attribuzione ad Antonio da Sangallo non è supportata da alcuna fonte scritta.
La planimetria dell’edificio risulta molto simile ai palazzi signorili romani, come il famoso palazzo Torlonia in via della Conciliazione, realizzato dal Bramante.
I prospetti interni invece rimandano chiaramente a palazzo Baldassini sempre a Roma, opera di Antonio da Sangallo il giovane!
Dal XVIII secolo l’immagine dell’edificio subì delle importanti trasformazioni, con l’aggiunta di un corpo architettonico di saldatura tra le due ali e dalle due logge posteriori poi tamponate.
Purtroppo proprio in questa fase scomparve il giardino e venne accentuata la potenza architettonica, quasi intimidatoria.
Nelle stanze interne erano presenti affreschi cinquecenteschi, coperti da nuove decorazioni settecentesche.
Nel XIX secolo il Palazzo divenne proprietà della famiglia Massarucci e successivamente passò alle Suore del Bambin Gesù.
Nel 1973, dopo il passaggio al Comune di Terni, l’edificio venne totalmente restaurato: venne messa a vista la muratura che si trovava sotto al precedente intonaco, fu rifatta la pavimentazione della corte interna e quella dell’attuale prospetto principale.
La statua del Thyrus
La statua del Thyrus è stata trasferita nella corte di Palazzo Spada a luglio del 2020, prima collocata nei giardini in via Campofregoso.
Francesco Angeloni, importante storico ternano del XVI secolo, descrive la statua come una sfera, “simile al drago, con due piedi, senz’ale e con la lunga coda ritorta”.
La scultura è in travertino ed alla base presenta l’iscrizione: “Thyrus et Amnis dederunt signa Teramnis”(Il Tiro e il Fiume dettero le insegne a Terni).
Nel video che tratta del “Thyrus ternano”, è narrata la leggenda con ulteriori dettagli.
