Nel Rinascimento le botteghe degli orafi o dei pittori non erano solo luoghi di estro ed espressione del genio, ma anche spazi di condivisione, ricerca ed apprendimento. L’allievo, spesso un bambino di grande talento, doveva necessariamente “servire a bottega” per apprendere l’uso dei pennelli, la preparazione delle superfici, quella dei colori e diventare in seguito, se ne aveva veramente la stoffa, un grande artista.
In questi luoghi si sono formati Botticelli, Il Perugino, Michelangelo Buonarroti, Leonardo Da Vinci, in tempi che sembrano così ormai lontanissimi. Eppure, a Città di Castello esiste un laboratorio che sembra essere riemerso, vivo e splendente, da questi antichi ricordi: la Bottega Tifernate.
Fondata nel 1995 da Stefano Lazzari, con la sorella Francesca ed il padre Romolo, è un’officina oggi unica nel suo genere, focalizzata sulla riproduzione fedele di opere d’arte antiche e moderne.

Il tratto antico delle lavorazioni scaturisce dai soggetti, capolavori spesso rinascimentali ma anche di altre epoche eccelse per la storia dell’arte pittorica. La modernità è invece nella tecnica utilizzata per la creazione di queste riproduzioni d’autore così ricche di carica emozionale da sembrare l’originale. Tale tecnica prende il nome di Pictografia. Brevettata nel 2000, fu inventata da Stefano Lazzari, nato a Città di Castello e formatosi in loco in un campo completamente differente da quello artistico: l’informatica.
La passione spesso trascina però senza possibilità di opposizione, verso orizzonti impensati, chi la possiede. E’ ciò che è accaduto a Lazzari, pittore autodidatta. Nella bottega si persegue un obiettivo ben chiaro: riprodurre opere antiche su affresco, tele e tavola, donando nuovamente al pubblico l’emozione di chi assiste alla nascita di un certo capolavoro.
Non a caso la Pictografia della Bottega Tifernate è stata riconosciuta nel 1997 dall’IRC (Istituto Centrale del Restauro di Roma) come la tecnica migliore per la riproduzione su affresco.

Oggi le riproduzioni della famiglia Lazzari sono ovunque: dai set cinematografici di grandi film e serie (“ I medici II”, “Il nome della rosa” con John Turturro, “Raffaello, il principe delle arti”…) a monumenti notissimi in Italia, com il Castello Estense di Ferrara, la Diocesi ed il Duomo di Modena, la Sala del Consiglio della Provincia di Perugia.
I dipinti dei Lazzari hanno allietato occhi ed anima anche di prestigiosi committenti stranieri, in Lituania, a San Francisco, in Corea. Recentemente due differenti dipinti hanno sancito il definitivo successo della visione di questa bottega, che nulla ha da invidiare nel merito alle più note sorelle rinascimentali: una riproduzione dello Stendardo Professionale di Raffaello, donata al Presidente Sergio Mattarella, e una “copia identica” della “Crocifissione Bianca” di Marc Chagall realizzata per Papa Francesco.
E la ricerca di Stefano Lazzari continua.
Definito da molti “ Re della riproduzione” ha da poco dimostrato di saper creare, regalando al comune di Norcia un’opera inedita. E’ un nuovo capitolo del suo racconto artistico. “Fiorita a Castelluccio n°1”, tempera su tavola, incisioni e rilievi, è un’esplosione di colori che fissa in uno spazio di appena 133×230 cm uno degli spettacoli più stupefacenti della natura umbra, la fioritura di Castelluccio.
La cura dei dettagli è estrema. Nessun colore è lasciato al caso, perché “una tonalità sbagliata, rischia di rompere una visione d’insieme che deve emozionare” – spiega Stefano – “ Attraverso quest’opera si deve quasi sentire il profumo dei fiori”.