Un viaggio magico attraverso la natura incontaminata e le leggende delle montagne umbre.
Oggi Real Umbria vi porta sul monte Vettore e a Castelluccio di Norcia, due luoghi famosi per la bellezza dei panorami e la meravigliosa fioritura della lenticchia, che nella piana di Castelluccio crea un caleidoscopio di sfumature, un’immersione nei colori che porta sempre più persone a visitare questi luoghi incantati.
Dalla vetta del monte Vettore, dopo un trekking fisicamente impegnativo, si può godere di una vista unica sulla valle e sulle montagne circostanti.
Non è solo la natura ad essere rimasta intatta in questi luoghi, ma anche la tradizione e le leggende che la accompagnano, tramandate oralmente da tempo immemore.
La leggenda narra che la Sibilla fosse una donna e una maga dotata di capacità divinatorie, grande conoscitrice dell’astronomia e della medicina, che viveva nell’omonima grotta sui monti Sibillini.
La maga, a cui gli antichi abitanti del posto si rivolgevano per conoscere il proprio futuro, era solita esprimersi in maniera vaga ed interpretabile. La Sibilla non era la sola abitante della zona, si accompagnava infatti con delle fate, donne giovani e bellissime, ma con piedi caprini. Queste creature magiche erano però solite frequentare i villaggi umani, per trasmettere una parte del loro sapere e per incontrare i giovani pastori.

Una notte la Sibilla permise loro di recarsi ad una festa, con l’obbligo di tornare alla grotta prima dell’alba. Le fate, perse nelle danze e nel divertimento al villaggio, si distrassero e non si resero conto del passare del tempo. Appena si accorsero che il sole stava per sorgere, iniziarono una folle corsa per tornare alla grotta e con i loro piedi caprini solcarono in profondità la montagna, creando la spaccatura che attraversa il Vettore, ancor oggi perfettamente visibile.
Ovviamente la zona era popolata prevalentemente da pastori, quindi è facile capire l’origine di storie e misteri legati al mondo della pastorizia.
Questi luoghi celano molti altri segreti, tra questi meritano una citazione i misteri della grotta della Sibilla. Si dice che la grotta fosse la porta per il purgatorio. Un’altra leggenda aleggia intorno al lago di Pilato, parlandoci dei misteri delle streghe e dei negromanti che frequentarono queste montagne.
In questi posti l’uomo ritrova la sua dimensione ed il suo legame con la natura in un modo che solo la montagna permette di assaporare.
Un silenzio assordante è il padrone di questo ambiente, ma è un silenzio che riempie il cuore e che premia il visitatore che saprà ascoltarlo, allontanandolo dal rumore e dal caos della frenetica vita cittadina.
