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Una volta era possibile innamorarsi della bellezza del Monte Subasio da una piazza pensile: piazza Matteotti di Perugia. Un panorama del genere oggi è quasi impossibile da immaginare, ma un tempo era proprio così. Il passante che da corso Vannucci scendeva il Rimbocco di Santa Maria del Mercato (ex via Nova e dal 1871, via Mazzini) si ritrovava davanti agli occhi l’intera pianura verde che conduce fino al Monte, cartolina visibile dal Pincetto e dal Mercato Coperto. 

Piazza Piccola – in contrapposizione a quella Grande, cioè l’odierna IV Novembre – era una piazza pensile, appunto. Nel corso degli anni cambiò più volte nome, strada Sopra il Muro del Campo di Battaglia, divenendo piazza del Sopramuro (poiché sopra le mura etrusche), Ciuca, Piccola, Garibaldi, detta anche piazza dei Pomi e piazza delle Erbe, alla fine della Seconda guerra, e venne intitolata all’antifascista Giacomo Matteotti, ucciso nel 1924.

Oggetto di vari studi di riorganizzazione urbanistica lungo i secoli, questo spazio muta e al suo centro la vita cittadina: la prima sede dell’Università, le botteghe e il mercato, palazzo del Capitano del Popolo e il granaio pubblico. 

Su ordine di Papa Sisto, infatti, lo Studium generale ottenne la sua sede nel 1483, e qualche anno prima, nel 1481, venne inaugurata quella che oggi è la sede del Tribunale di Perugia.

piazza Sopramuro Perugia

Con l’intento di aumentare lo spazio destinato a mercato, dando ai commercianti la possibilità di ripararsi dalla pioggia, l’Ospedale della Misericordia decise finanziare la costruzione delle botteghe, chiudendo definitivamente quella piazza che fino al Quattrocento si affacciava sul Campo di Battaglia.

Quest’ultimo topos è di estrema importanza non solo per la vita cittadina – il nome fa riferimento alla violenta “battaglia dei sassi” tra i Rioni Santa Susanna e San Pietro, con l’intento di educare la giovane popolazione alla guerra – ma anche per la Storia dell’Occidente, poiché fu proprio nelle carceri situate al disotto alla piazza dove san Francesco d’Assisi fu imprigionato nel 1202. 

La funzione di zona mercatale della città perdurò per secoli. Proprio su questa piazza si svolgeva il Mercato del Sopramuro, antico punto di commercio e scambio per Perugia, la cui versione attuale si tiene ogni mercoledì con produttori locali, un po’ come succedeva in passato.

Già dal Medioevo è molto sentito il desidero di creare spazi per la collettività. Difatti, l’organizzazione urbana della piazza, tra mercato, Poteri giudiziari e Università (e anche i Gesuiti, con la Chiesa del Gesù e la Casa dei Gesuiti), mette in risalto l’organizzazione sociale non solo della piazza stessa, ma metafora della vita cittadina.

Arconi del Supramuro

Questo spazio rimasto chiuso per anni fu da sempre destinato a deposito dei negozi e botteghe situati a piazza Matteotti, ed è tuttora collegato all’atrio del Tribunale. Oggi ospita una biblioteca comunale da poche settimane aperta al pubblico, da cui si possono vedere le mura della vecchia piazza sospesa, articolata su due livelli, sulle quali furono edificati i palazzi menzionati. Sono altresì degne di nota le volte quattrocentesche mantenute intatte progettate da tre architetti, uno perugino e due lombardi. Archi dalla perfezione certosina, e visibili nelle sale principali della neo biblioteca. 

Il ridisegnamento di piazza Piccola fu possibile grazie a questi archi, il risultato architettonico e, perché no, simbolico di una città che cresceva e si allargava oltre le mura originali.

Sala Gotica

Una delle sorprese che regala questo “nuovo” spazio è, indubbiamente, la Sala Gotica. Prima laboratorio dei “lanari”, dopo magazzino di grano e sale. Una volta, ci si andava e, attraverso un percorso circolare si andava a pagare l’imposta dovuta, per poi ritirare la merce desiderata. 

Una meraviglia a sé, che oggi ristrutturata funge da luogo di lettura, studio e socializzazione culturale. Uno spazio di aggregazione, insomma. Proprio quello che voleva Braccio da Fortebraccio per piazza del Sopramuro e per la sua Perugia medievale.

biblioteca degli arconi