Terni sta ospitando in questi giorni una mostra di grande rilievo su Mario Schifano. Si intitola “In privato” l’esposizione allestita nella Project Room Sala Ronchini del CAOS – Centro Arti Opificio Siri di Terni. Negli spazi dedicati sono presenti alcune sue opere realizzate dall’artista tra gli anni Sessanta e Settanta, che toccano nello specifico i temi del Monocromo, del Paesaggio anemico e del Futurismo Rivisitato.
Un’esposizione “in privato”
Mario Schifano (1934 – 1998), è stato un esponente di spicco della Pop Art italiana, legato in particolar modo alla scuola di Piazza del Popolo di Roma.
Tuttora è considerato uno dei più importanti artisti italiani della scena internazionale del Novecento.
Nel caso del Caos, per evidenziare il legame con il collezionismo privato lo spazio espositivo è stato configurato come un salotto minimale che richiami idealmente un’abitazione privata.
Nel percorso espositivo è presente anche una rara intervista di Franco Simongini a Mario Schifano che permette di approfondire maggiormente la conoscenza della sua poetica.

La sperimentazione serigrafica
Tra gli anni Settanta e Ottanta l’artista si affermò sempre di più sulla scena nazionale, tralasciando per un periodo la pittura e sperimentando optando per tecniche innovative come la serigrafia. Curiosa anima instancabile, sperimentò nuovi prodotti artistici utilizzando i media e la televisione. Negli anni Ottanta si focalizza sulle tele computerizzate, con cui Schifano elaborava immagini prese dal computer per riportarle su tele emulsionate.
Il legame con la musica
Mario Schifano è anche noto per i suoi legami con la musica. Durante il periodo romano degli anni Sessanta, l’artista conobbe Ettore Rosboch, famoso produttore cinematografico. Con lui si recava spesso a Londra dove conobbero i Rolling Stones, con i quali strinsero una profonda amicizia.
Keith Richards e Mick Jagger collaborano anche al suo film Trilogia per un massacro: tutti i membri della band frequentavano assiduamente i festini tenuti da Mario nel suo appartamento a Roma.
Nel 1969 i Rolling Stones, in onore dell’amicizia che li legava, gli dedicarono la canzone Monkey Man.
L’esposizione al Caos di Terni sarà visitabile fino a domenica 19 febbraio, dal giovedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
