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Si dice spesso che qualcosa non è quel che sembra, questo è sicuramente il caso dell’esposizione “Nero Perugino Burri” ospitata dal centralissimo Palazzo Baldeschi di Perugia.  Non è una mostra ma un’esperienza. È un viaggio plumbeo illuminato solo da opere d’arte e specchi che ne riflettono la bellezza.

I curatori, la storica dell’arte Vittoria Garibaldi e il Presidente della Fondazione Burri Bruno Corà, ci portano attraverso neri corridoi in un piccolo universo intimo e totalizzante. Prima delle opere, aforismi sul colore protagonista e dettagli sulla vita di Perugino o di Burri.

Nero Perugino Burri 1

Il colore nero impiegato da Pietro Vannucci è affiancato a quello utilizzato da un altro grande artista umbro, Alberto Burri. Le opere dei due, combinate in maniera impeccabile le une alle altre, si affiancano e insieme suscitano un’emozione altissima. Il nero ha la capacità di sovrastare e al contempo mettere in risalto la luce degli altri colori e qui, in questo spazio quasi irreale, i due pittori sembrano dialogare come vecchi amici. 

Burri, nato a Città di Castello nel 1915, conosceva senza dubbio il Perugino nato nel 1446 a Città della Pieve. Se l’arte e i materiali impiegati da Burri sono rappresentativi di un periodo storico atroce come quello della Seconda guerra mondiale, le opere del Perugino sono il simbolo dell’innovazione pittorica e dell’inizio del grande Rinascimento italiano.

Nero Perugino Burri 2

Durante la mostra è possibile osservare il “Cristo incoronato di spine” di Vannucci, proveniente da una collezione privata in Svizzera, accanto al “Rosso Plastica” di Burri. Olio su tavola che quasi si fonde con la combustione su cellotex. E ancora “Bianco Plastica”, l’opera di Burri del 1966 accompagna la “Vergine” di Perugino databile intorno al 1497-1500. 

A fine agosto inoltre arriverà da Shanghai a Palazzo Baldeschi il dipinto eccezionale del Vannucci, ora rappresentato da una copia, “Santa Maria Maddalena”. L’abito nero e i dettagli di Maddalena lasciano senza fiato. 

Queste e tante altre opere sono accompagnate da una melodia esoterica, magica che perfetta come tutto il resto di questa magnifica esperienza, visitabile fino al 2 ottobre del 2023, sembra nata per essere ascoltata insieme alle opere di Alberto Burri e Pietro Vannucci.  

Burri_Peugino_Nero