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Si è aperta ieri sera, con il concerto inaugurale dell’Ensemble Micrologus nella Chiesa di San Domenico di Città di Castello, la cinquantaseiesima edizione del Festival delle Nazioni, manifestazione dedicata alla musica da camera nata nel 1968.

Al centro di questo concerto di apertura i due artisti protagonisti indiscussi di questo 2023 umbro: Perugino e Signorelli, dei quali, ormai è noto, si celebrano quest’anno i 50 anni dalla morte.

Il progetto alla base dell’esibizione ha un titolo eloquente:  Signorelli e Perugino. L’arte gentile e l’armonia splendida.

I componenti dell’insieme, nato nel 1984,  costituito nella serata da Patrizia Bovi (canto e arpa), Enea Sorini (canto, dolcimelo,percussioni), Katerina Ghannudi (canto, arpa), Gabriele Russo (viola da braccio, lira da braccio, ribeca, liuto), Goffredo Degli Esposti (flauti diritti, zufolo, tamburo, cornamusa), Crawford Young (liuto), hanno riportato gli spettatori indietro nel tempo ad atmosfere accuratamente rinascimentali ed evocative.

Sono state eseguite infatti musiche conservate in manoscritti molto antichi, datati fra la fine del 1400 e il 1500.

Festival delle Nazioni 2023 - locandina

Il concerto dell’Ensemble Micrologus apre quindi perfettamente le danze a un’edizione del Festival castellano dedicata all’Italia e popolata da musicisti, anche giovani, provenienti proprio da tutta la Penisola, e naturalmente anche dalla stessa Umbria.

Alcuni nomi presenti durante questa edizione del Festival saranno: il violinista Giuseppe Gibboni e il pianista Alexander Gadjiev, due vincitori di premi prestigiosi per ogni musicista, non solo italiano, cioè rispettivamente il Premio Paganini e il Premio Pianistico Fryderyk Chopin ; Alberto Miodini e Pierapolo Maurizzi, duo pianistico noti – oltre che per la bravura – per essere l’uno il maestro l’altro l’allievo, arrivati infine a suonare insieme a quattro mani; poi altri giovani, il trio di fisarmoniche Sirius Accordion Trio, il Trio Aeonium, il Trio Rigamonti e il Trio Hermes.

Presenti in programma anche due compagnie orchestrali, l’Orchestra Filarmonica Italiana e lo ‘storico’ complesso bandistico tifernate Filarmonica Giacomo Puccini.

Arte. teatro, parole e musica si mischiano in questo Festival delle Nazioni che dedicato all’Italia coinvolge artisti internazionali e sonorità tra le più disparate: attesissimo è ad esempio il concerto dell’Atse Tewodros Project, intitolato Mageda , coordinato dalla scrittrice e performer Gabriella Ghermandi che presenterà in prima italiana alcuni brani della musica tradizionale etiope. In programmazione anche l’esibizione del cantautore e beatmaker, artista reggae e rastafari italiano Alboroise.

Sarà anche un Festival di debutti, con la prima di due spettacoli:  Inquietudini ruggenti. Il primo colonialismo italiano con testi a cura di Caterina Casini e Fabio Mangolini e musiche di Mattia Novelli in prima esecuzione assoluta, realizzato in collaborazione con i Laboratori Permanenti di Sansepolcro; e Ciondolino, opera in forma di concerto liberamente ispirata al racconto di Luigi Bertelli su libretto di Enrico Paci, con le musiche in prima assoluta di Stefano Garau, con il coinvolgimento anche del sistema scolastico musicale di Città di Castello.

Questa cinquantaseiesima edizione della manifestazione a città di Castello, che terminerà il 7 settembre, ha pensato anche agli appassionati di canzone d’autore con il recital del soprano Yuliya Poleshchuk, del mezzosoprano Tamari Kirakosova e del tenore Anzor Pilia, accompagnati al pianoforte da Valeria Picardi, per un evento in collaborazione con l’Accademia internazionale d’arte lirica di Osimo.

Non mancheranno infine due punti fermi del Festival delle Nazioni: il Concorso per orchestre giovanili Alberto Burri e e gli Itinerari didattici musicali con l’Orchestra e i solisti della Scuola Dante Alighieri – Giovanni Pascoli di Città di Castello.

Per il programma completo della manifestazione si rimanda al sito web ufficiale del Festival: https://www.festivalnazioni.com/edizione-2023/

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