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A Roccaporena, un piccolo paese umbro, nel 1381 nasce Margherita, colei che noi tutti oggi conosciamo come Santa Rita da Cascia e il 22 maggio è la data dedicata alla sua celebrazione.

Il simbolo ritiano per eccellenza è la rosa che rappresenta la tenacia e la bellezza dello sbocciare del fiore nonostante le spine che lo circondano e il buon profumo che sprigiona simboleggia l’amore che la Santa è stata sempre in grado di donare nonostante le tragedie vissute nella sua vita.
Secondo la credenza, ogni qualvolta Santa Rita compia un prodigio, ancora oggi il suo corpo emani profumo di rosa.
Altri simboli naturali legati ai prodigi ritiani sono le api e la vite. Si narra che quando Rita era ancora in fasce delle api cominciarono a ronzarle intorno alla culla senza pungerla e che la mano ferita di un contadino che passava davanti all’insolito evento, nel provare a scacciare lo sciame, venne guarita prima di trovare aiuto.

La vite invece è il simbolo dell’umiltà e dell’obbedienza di Suor Rita che fu messa alla prova dalla Madre Badessa durante il noviziato. Qui Rita ebbe il compito di annaffiare un vecchio legno arido di vite che, grazie alla sua dedizione tornò a fiorire orgoglioso.
Vista la molteplicità delle testimonianze dei miracoli accaduti per intercessione della Santa, i fedeli la definiscono “santa degli impossibili”.

Il messaggio di Rita è stato tramandato unicamente attraverso il suo esempio quotidiano di disponibilità al dialogo, semplicità, umiltà e dedizione.

Il cambiamento nella vita di Margherita

Da ragazza Rita si innamora di Paolo, uomo d’armi che secondo alcune fonti aveva un carattere difficile e venne “ammansito” da Margherita ma secondo altre era solo un ghibellino risentito. Dalla loro unione nascono due figli e la famiglia si trasferisce in una proprietà di Paolo, il “Mulinaccio”, dove poter gestire l’attività di macinazione del grano e crescere in tranquillità i bambini. Qui il marito viene assassinato probabilmente da ex compagni rancorosi e Rita, quando se ne accorge nasconde la verità ai figli e alla famiglia di Paolo senza rivelare mai il nome dei responsabili dell’accaduto.

Rita perdonò gli assassini e cercò di tenere lontani i figli dal sentimento di odio e vendetta nei confronti del padre anche se questa scelta le costò il risentimento da parte della famiglia del marito. La storia vuole che entrambi i figli, Giangiacomo e Paolo Maria, la lasciarono molto giovani morendo probabilmente di peste o a causa di qualche altra malattia evitando di venire da altri peccati.

Da questo momento Rita, rimasta sola, si avvicina sempre di più a Cristo sofferente dedicandosi alla preghiera ed è probabilmente in questo momento che iniziano le sue passeggiate solitarie verso lo Scoglio di Roccaporena.

A 36 anni Rita cambia la sua vita scegliendo di avvicinarsi definitivamente alla fede cristiana e ricevendo l’abito e la Regola di Sant’Agostino nel Monastero di Santa Maria Maddalena. 

Nel 1432, durante la preghiera, Rita chiede a Cristo di renderla partecipe delle sue sofferenze e non si sa come sia accaduto ma una delle spine del Crocifisso si staccò e le si conficcò in fronte. 

In questo periodo Rita compie il suo pellegrinaggio verso Roma e la piaga sulla fronte le si rimargina riaprendosi solo quando tornerà a Cascia.

Suor Rita Liotti fu sempre molto umile e si dedicò alla cura degli appestati senza contrarre mai la malattia; per questo è conosciuta come Santa dei casi impossibili e dopo la sua morte venne venerata come protettrice dalla peste. Il suo corpo non venne mai sepolto ma fu riposto in quella che viene chiamata cassa umile

Il piccolo borgo spirituale e i sentieri da percorrere

Cascia si trova nel territorio a sud-est della regione Umbria, nella Valnerina, tra vallate, corsi d’acqua e sentieri naturali tutti da scoprire. Il piccolo paese ospita i luoghi in cui Santa Rita ha vissuto la sua vita e anche nuovi ambienti di culto che le sono stati consacrati dopo la sua santificazione e che vengono visitati da milioni di fedeli provenienti da ogni parte del mondo.

Il percorso urbano prevede una passeggiata nella piccola città di Cascia in visita delle sue bellezze storico-artistiche. In 4 chilometri è possibile visitare il Monastero e la Basilica di Santa Rita, la Chiesa di Sant’Agostino, Palazzo Santi, la Chiesa di Sant’Antonio e la Collegiata di Santa Maria.

Per i più avventurieri è possibile andare alla scoperta di questi meravigliosi luoghi attraverso percorsi immersi nella verde vallata umbra.

In 6 ore si può percorrere il Sentiero di Santa Rita che ha una lunghezza complessiva di 12 chilometri e si sviluppa sulle orme di un vecchio percorso medievale. Da questa escursione a mezza costa si apprezza la vista panoramica sulla Valle del fiume Corno. Le tappe di questo percorso toccano la Chiesa di Sant’Agostino, la Basilica di Santa Rita, il Santuario di Santa Rita, il paese di Roccaporena e lo Scoglio di Roccaporena.

Un altro cammino è l’escursione di 62 chilometri che va da Montefalco a Cascia, le cui tappe toccano i paesi di San Paolo di Beroide, Meggiano, Mucciafora e Roccaporena.

Spiritualmente il sentiero lega le due donne appartenenti all’ordine agostiniano: Santa Rita da Cascia e Santa Chiara da Montefalco, donne simbolo di libertà, umanità e di dedizione verso il prossimo.

Attribuzione Immagini

Perrant, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
Roscini Claudio, Public domain, via Wikimedia Commons
Mentnafunangann, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons