Il parco della Passeggiata fu in origine proprietà del Vescovo, successivamente passò al demanio Francese che a sua volta lo vendette ad un certo Gandolfo da Genova.
Solo nel 1846 questi terreni vennero acquistati dal Comune di Terni, che diede avvio ai lavori per la realizzazione dei giardini della Passeggiata da parte di Domenico Giannelli, ingegnere comunale e dei consorzi idraulici.
L’impianto originario del parco si presentava a forma di L, con due viali paralleli e spazi interposti tra essi.
Questa impostazione rimase fino al 1885, in cui predominavano piante esotiche e vegetazione autoctona, come leccio, il pioppo nero piramidale ed il tasso.
Oltre ad una grande varietà di specie botaniche possiamo trovare anche un vero e proprio museo archeologico a cielo aperto, poiché i basamenti delle panchine di cemento, dei tavolinetti e dei vasi sono costituiti da capitelli, lesene ed altri elementi architettonici provenienti dalla Chiesa di San Giovanni Decollato che un tempo sorgeva in Piazza della Repubblica.
Anche le due Sfingi, ora in pessimo stato, in origine erano posizionale nel portale della Chiesa di San Giovanni (la collocazione originaria è possibile vederla in un quadro dell’artista Orneore Metelli presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea De Felice – CAOS).
Verso l’angolo sud – ovest della Passeggiata, subito sotto il tratto più integro delle mura romane, vennero alla luce, a seguito di uno sbancamento avvenuto nel 1976, alcuni oggetti in selce rossa attribuibili al periodo Paleolitico e molti frammenti di ceramica protostorica.
Purtroppo le condizioni del rinvenimento non furono delle migliori, dato che gli oggetti ritrovati emersero da uno strato uniforme di sabbia calcarea spostata da una ruspa.
Per quel che concerne la ceramica, era lavorata a mano con colori che andavano dal marrone, al rossiccio, al nero.

Le caratteristiche di queste ceramiche come l’ansa a bastoncello con solcature, collocano la datazione alla prima età del ferro, contemporanea alle fasi principali della necropoli delle Acciaierie.
Questo tratto delle mura romane fu utilizzato anche nel corso del medioevo e dell’epoca moderna, come dimostrano gli interventi eseguiti per potenziarne la funzione difensiva.
Interessanti sono i probabili marchi di cava (lettere dell’alfabeto) che si trovano incisi sui blocchi; potevano indicare il posizionamento dei blocchi o la sigla delle maestranze.

Santa Maria del Carmine
La chiesa, oggi adibita ad Auditorium, sorse all’interno della Passeggiata per iniziativa della Confraternita del Carmine, creatasi intorno al 1500.
La Confraternita era nata dalla venerazione che il popolo ternano aveva nei confronti della Madonna del Carmine, dipinta sul muro esterno dell’Anfiteatro Romano.
Inizialmente, i laici del Carmine non ancora organizzati in Confraternita, decisero di costruire una cappella a protezione dell’immagine della Madonna ed il loro riconoscimento ufficiale avvenne nel 1602 con una bolla di Clemente VIII.
In due secoli la Confraternita divenne molto ricca, ed iniziò ad occuparsi non solo del soccorso economico ma funzionò anche come banco di prestito.
I lavori per la chiesa iniziarono poco dopo il 1602, venne addossata all’Anfiteatro e costruita con i materiali di spoglio di una parte delle antiche mura.
I lavori si conclusero nel 1783 riproponendo modelli tardo – cinquecenteschi.
L’interno è ad una sola navata, nell’altare maggiore si trova la Madonna che venne staccata dall’edificio romano; nella cupola è dipinto il ciclo di “ Storie della Madonna e degli Evangelisti”, realizzato da Ludovico Carosi nella prima metà del XVII secolo, e nel soffitto si trova la grande tela con la “Madonna del Carmine ed Elia sul carro del fuoco” opera di Pietro Taloni e Paolo Barla degli inizi del ‘700.
