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“Appena giunti sul piccolo promontorio antecedente il castello, si viene letteralmente catapultati in un’altra epoca”.

 

Real Umbria vi accompagna oggi alla scoperta di un meraviglioso borgo abbandonato, il paese fantasma dello Scoppio, probabilmente uno dei luoghi “dimenticati” più belli ed affascinanti dell’Umbria.

Lo Scoppio si trova nella provincia di Terni, più precisamente nel comune di Acquasparta ed è raggiungibile facilmente in auto percorrendo una strada non asfaltata, leggermente dissestata. Il bivio per il paese, ben segnalato, si incontra lungo la strada provinciale 418 che collega Spoleto ad Acquasparta.
Il castello sorge a circa 640 metri sul livello del mare, arroccato su uno sperone di roccia. Baluardo difensivo delle terre Arnolfe. Dal termine latino che indica questo sperone, “scopulus”, trae probabilmente origine il nome del paese.

Appena giunti sul piccolo promontorio antecedente il castello, si viene letteralmente catapultati in un’altra epoca. Il silenzio delle montagne fa da cornice a questo luogo surreale, rendendolo ancor più magico ed unico. Il paese a distanza si mostra in tutta la sua bellezza, con il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo che svetta tra le abitazioni e domina il panorama. Vagando per il borgo si nota subito che alcune case risultano parzialmente ristrutturate, utilizzate in tempi recenti da un gruppo di artisti, le cui opere pittoriche ornano ancora i muri interni delle abitazioni.

paesaggio dal castello dello scoppio
lo scoppio

Le mura dell’abitato sono in parte distrutte dai colpi severi del tempo e della natura che si appropria di nuovo dei sui spazi, avvolgendo con piante e rampicanti i resti di molte di quelle che furono abitazioni brulicanti di vita per tutto il medioevo.
Scoppio, come molte altre frazioni poste in posizioni ben difendibili, ma disagiate e lontane dai moderni luoghi di lavoro, è stato via via abbandonato dagli abitanti, quando ha perso le sue funzioni originarie.
A partire dalla metà del secolo scorso, a causa dei terremoti che colpirono la zona, è ormai completamente disabitato.
Dal piazzale del borgo, retrostante alla chiesa, la vista si allarga sulle imponenti montagne circostanti e sulla valle, conferendo a questo luogo una forza ed  d’altri tempi.

Un silenzio assordante circonda le mura dell’abitato, in parte solide, in parte completamente distrutte sotto i colpi del tempo e della natura, che si appropria di nuovo dei sui spazi, avvolgendo con piante e rampicanti i resti di molte di quelle che furono abitazioni brulicanti di vita per tutto il medioevo.

Scoppio, come molte frazioni poste in posizioni ben difendibili, ma disagiate, è stato via via abbandonato dagli abitanti, quando ha perso le sue funzioni originarie.
A causa dei terremoti è ormai, da metà del secolo scorso, completamente disabitato.
Il pozzo che alimentava il castello e la chiesa di San Michele Arcangelo con i suoi magnifici affreschi, opera del pittore spoletino Piermatteo Piergilli, completano questo capolavoro dell’architettura medievale.

Un velo di mistero avvolge anche questa piccola frazione. All’interno della chiesa, dietro l’altare in pietra meravigliosamente scolpito, troviamo sull’architrave dell’abside una croce di chiara origine templare. Che i cavalieri del mitico Ordine del Tempio siano passati anche qui? Al momento non ci è dato saperlo, ma la verde e misteriosa umbra ci svela sempre pian piano i suoi inenarrabili segreti.

chiesa dello scoppio
lo scoppio chiesa