Il piccolo comune di Arrone, immerso nei verdi colli della Valnerina, vanta una storia secolare, testimoniata dai numerosi ritrovamenti databili al II sec. a.C.: una lastra marmorea iscritta, dei piccoli bronzi, un cippo in travertino, un sigillo ed una testa marmorea di divinità femminile, ritrovata alle falde del colle in località “Valle Sacrata” (non a caso).
Il borgo rientra nell’area del Parco Fluviale del Nera, una vasta zona caratterizzata dal corso medio inferiore del fiume Nera che si protrae per circa 20 km, in cui si distribuiscono di qua e di là borghi fortificati e castelli di una certa imponenza, quasi a creare un paesaggio fantastico.
Il nome di Arrone deriva dalla famiglia che vi edificò il castello, ovvero gli Arroni, nobili romani che fuggirono dalle devastazioni di Saraceni ed Ungari.
La fortificazione venne eretta intorno al IX – X secolo, prima costruita con una rudimentale struttura in legno, poi successivamente ricostruita in muratura.
Fu intorno al XIII secolo che gli Arroni persero terre e prestigio sociale, ed il piccolo centro cadde sotto Spoleto, con il susseguirsi di continue lotte interne.
Nei tempi successivi Arrone non riuscì ad avere vita autonoma, continuamente divisa tra Spoleto ed i Pontefici; solo alla fine del XVIII secolo, grazie alla sua posizione idrografica, Arrone ed altri piccoli paesi limitrofi vennero strappati alla giurisdizione di Spoleto ed assegnati a Terni.
Il borgo, racchiude tra le sue antiche mura due bellissime chiesine.

San Giovanni Battista
Chiesa dedicata al patrono, presenta una struttura molto particolare, in quanto ha abside poligonale e non semicircolare.
La chiesa è a navata unica con una copertura a travi lignee; interessanti sono i sedili in pietra presenti lungo i lati che rappresentano la fase romanica dell’edificio.
Il campanile è una prosecuzione dell’abside, ed infatti venne ricavato da un torrione che in precedenza era a difesa del castello.
Gli affreschi risalgono tutti alla fine del XV secolo, anche se potrebbero trarre in inganno; infatti a primo impatto potrebbero sembrare pitture risalenti al XIV secolo, quindi di matrice gotica e non rinascimentale.
Questo probabilmente è dovuto al fatto che la committenza fosse ancora legata alla tradizione pittorica precedente.

Chiesa di Santa Maria Assunta
Anch’essa risalente al XV secolo, presenta una facciata regolare scandita da tre portali, in quello centrale del 1493 è presente una lunetta con un affresco raffigurante la vergine ed angeli.
In alto, nella parte centrale, svetta un sobrio campanile a vela.
Al suo interno sono presenti affreschi seicenteschi realizzati da due pittori di notevole importanza come Giuseppe Bastioni e Francesco Cozza.
Il borgo di Arrone è visitabile anche utilizzando la guida virtuale Visit Arrone, scaricabile come app.
Inoltre non vanno assolutamente perse le numerose attività all’aria aperta come escursioni in bicicletta, trekking, arrampicata, discesa del fiume in canoa e rafting; il tutto condito dai prodotti tipici della zona: olio extravergine di oliva, tartufo, formaggi, salumi, miele, trote e gamberi.
Non vi resta che partire alla volta di Arrone!
