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Il toponimo deriva da una delle due fazioni più importanti di Terni che si contesero il potere tra XV e XVI secolo: i Banderari ed i Cittadini.

I primi, erano i rappresentanti dei sei rioni in cui era suddivisa anticamente la città e prendevano il nome dalla bandiera simbolo del rione.
Ne facevano parte gli artigiani, commercianti ed in generale la piccola borghesia, che comunque aveva uno spazio proprio all’interno del consiglio comunale; i secondi, rappresentavano invece non solo  il ceto nobiliare ma includevano anche uomini di scienza e militari di alto grado.
I Banderari vennero istituiti a Terni dopo la Cattività Avignonese e durante questo periodo ebbero una funzione prettamente militare, poichè dovevano difendere la città da possibili attacchi e sorvegliare le due fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini per eviatre lotte sanguinose.
Intorno al 1418 Papa Martino V stabilì che fra i Banderari non potessero essere eletti parenti di questi ultimi entro il terzo grado, con l’intenzione di limitare il nepotismo delle cariche pubbliche solo per loro; ancora nel 1432 venne stabilito che essi dovessero essere solo di parte ghibellina.
Sarà verso la metà del XVI secolo che questa organizzazione del corpo sociale andrà piano piano scomparendo.

San Cristoforo. La tradizione su San Francesco e le scoperte archeologiche

Presso Largo dei Banderari si trova la piccola chiesa di San Cristoforo, perfettamente mimetizzata nel tessuto urbano.
Le sue origini sono molto antiche, come la maggior parte delle chiese ternane; viene nominata già nel 1231 nell’atto di conferma dei beni dell’abbazia di Ferentillo da parte del pontefice Gregorio IX ed un’iscrizione posizionata sul fianco destro dell’edificio menziona il soggiorno di San Francesco a Terni, qui secondo la tradizione il Santo predicò e fece miracoli.
La chiesina romanica si presenta ad una sola navata, ha una copertura con tetto a capanna, richiamando edifici religiosi di XII e XIII secolo presenti nell’area della Valnerina.
Nella struttura è presente materiale di spoglio, prelevato ovviamente da edifici preesistenti; infatti fu durante gli scavi effettuati nel secondo dopoguerra che emersero frammenti scultorei, steli e vari elementi architettonici databili ai primi secoli dopo Cristo, alcuni dei quali murati nelle pareti esterne dell’edificio.

chiesa di san cristoforo

Inoltre poco distanti dalla chiesa, vennero rinvenute piccole statuine votive conosciute come i “Marti” guerrieri schematizzati propri dell’area umbra.
Sempre accanto alla chiesa furono  riportate alla luce epigrafi funerarie databili al II sec. d.C. e tombe alla cappuccina, come nel caso della chiesa di San Lorenzo in Corso Vecchio.
La muratura esterna è stata  notevolmente alterata dai restauri ottocenteschi, all’interno ha subito una riduzione di spazio attraverso due riseghe dalla parte dell’ingresso.
La chiesa conserva affreschi frammentari databili al XIV e XV secolo, una tela ad olio seicentesca raffigurante il Battesimo di Cristo ed una acquasantiera in pietra del XVI secolo.
E’ probabile che accanto a San Cristoforo si trovasse l’Ex monastero di Santa Caterina, purtroppo però per mancanza di riscontri archeologici è impossibile fornire notizie certe.

chiesa di san cristoforo affreschi