Il castello sorge proprio al di sopra del lago di Corbara (Orvieto), creato artificialmente nel 1958 con uno sbarramento sul Tevere.
Presenta una planimetria a “C”, composta da corpi di fabbrica a pianta rettangolare, con una torre circolare posta sullo spigolo a nord.
Si trova nominato già nel 1115 nel Codice Diplomatico di Orvieto e nel Catasto del Contado del 1292, in cui viene menzionato come Castrum Corbara, anche se probabilmente vanta origini molto più antiche.

Nel 1397 passò dalla famiglia dei Montemarte, che si trasferirono li dopo aver conquistato i tuderti due anni prima, ai Monaldeschi della Vipera.
Per tutto il medioevo il castello fu teatro di numerosi scontri tra le diverse famiglie del territorio, documentati da Francesco di Montemarte, autore per l’appunto di una Cronaca che narrava gli avvenimenti di Orvieto dall’anno 1333 all’anno 1400, pubblicata nel 1846 dal marchese Filippo Antonio Gualtiero.
Francesco Montemarte, nacque intorno al 1345 da Odolina Monaldeschi della Cervara e da Petruccio di Pietro, che dal 1337, ebbe una posizione molto importante all’interno della vita politica di Orvieto.
Intorno al 1360 la tenuta era suddivisa tra Ugolino I, fratellastro di Francesco e quest’ultimo, guelfi a tutti gli effetti.

Nel 1392 il castello subì un devastante attacco da parte dei bretoni, che avevano già attaccato Bolsena, ed è in questo frangente che il complesso passò ai Monaldeschi della Vipera.
Nel XVII secolo il castello venne preso dalla famiglia Giustiniani, fino a quando nel 1857 cambiò di nuovo proprietari, questa volta i Recanelli.
Dopo varie vicissitudini, alla fine dell’Ottocento, divenne proprietà della Banca Romana, quest’ultima, riportò alla luce il porto romano di Pagliano, che si trovava sulla confluenza tra il Tevere ed il Paglia.
Nel 1997 la proprietà è stata acquistata dalla famiglia Patrizi, che ha trasformato la tenuta di Corbara in un’Azienda Agricola.
