Perugia è bella tutto l’anno ma la luce primaverile le dà un tocco particolarmente magico. Nel centro storico le strade pian piano tornano a essere abitate da tutte e tutti, giovani, famiglie, gruppi di amici, coppie, persone che camminano da sole, turisti.
Anche se la prima delle quattro stagioni arriva, nella nostra città, con una timidezza tale da non farsi vedere fino a maggio, è altrettanto vero che l’aria primaverile la si sente sin dai primi giorni di aprile.
Anche la toponomastica avrebbe qualcosa da dire sulla primavera: iniziamo il nostro tour tra i fiori del centro!

Porta Sole
L’Arco dei Gigli è la nostra prima tappa. Come noto il giglio è una delle figure araldiche più utilizzate di sempre. Effettivamente, l’Arco, chiamato anche di Porta Sole, porta lo stemma della famiglia Farnese, a seguito della visita di Papa Paolo III, quel pontefice odiatissimo dai perugini, il quale ci fece apporre lo stemma.
Di sotto c’è via della Viola, indubbiamente la strada con nome di fiore più conosciuta di Porta Sole. Luogo di aggregazione giovanile e non solo, la via è anche un meeting point culturale della città, grazie ai suoi due cinema – ognuno a una estremità della via –, circoli e associazioni. Ma via della Viola è da sempre ricordata come una via stretta, in cui è impensabile fare manovre con la macchina. Per quanto riguarda il nome si dice che vi fosse una residente del nome del fiore.
Già via del Geranio, una volta chiamata via della Ficarella, è appena fuori le mura, a Porta Pesa. Si narra che questa brevissima via, situata tra via Enrico Dal Pozzo e via Maria Alinda Bonacci Brunamonti, era segnata dai gerani che adornavano le poche case.
Porta sant’Angelo
Via del Fiore e via del Mogherino sono due vicoli stretti stretti, che di fiori non hanno nemmeno uno! La prima è un po’ nascosta fra i palazzi di piazza Grimana. La seconda invece è una traversa di corso Garibaldi, a mo’ di ferro di cavallo, cambiando nome a metà strada (letteralmente). Probabilmente la presenza di gelsomini, in passato, era molto sentita dovuto al profumo intenso di questo bellissimo fiore. Una seconda spiegazione – e probabilmente più accettata dagli storici e studiosi dell’odonomastica – è quella secondo la quale il nome derivi da un ex abitante “moncherino”.
In questo rione vi era inoltre via della Rosa, ormai scomparsa.

Porta san Pietro
Parlando di rose, nel rione di Porta san Pietro c’è via Piantarose. In realtà non ci sono informazioni certe sull’origine del nome, probabilmente lì ci abitò un giardiniere… Chi lo sa!
Via del Persico, la stradina con a piè di porta fiori, piante, vasi, porta vasi… Il persico reale è un pesce del Trasimeno ma il “persico” in questione è la forma dialettale di “pesca”, che a sua volta deriva dal latino persicus malus (melo persiano), appellativo utilizzato sin dai tempi dei romani.
Porta Erbunea
A porta Erbunea a pochi passi dalla Rocca Paolina, troviamo via del Giardino, l’ultima delle strade a illustrare la puntata di numero 11 di questa rubrica.
Questa volta nessun tipo di ironia toponomastica: vi era veramente un giardino, il quale si trovava all’interno di una proprietà della famiglia Bourbon di Sorbello. Chiamato “Casino del Giardino” dalla nobile famiglia, era pieno di piante e fiori esotici, ed era una sorta di oasi privata dei marchesi.
