Vorrei approfondire una personalità che ritengo sia stata trainante per la storia della pittura novecentesca a Terni: stiamo parlando del pittore ternano Ugo Castellani, protagonista di una serie di cambiamenti epocali che lui stesso ha dipinto nelle sue tele.
Nato a Terni nel 1890, Castellani è oggi considerato uno dei pittori più importanti della scena artistica ternana ed umbra della prima metà del Novecento; “autodidatta assoluto”, come gli viene riconosciuto dal critico Scarpa nel 1931, Castellani muove i primi passi nel settore della decorazione nel quale principale modello è per lui il reatino Antonio Calcagnadoro.
In seguito sviluppa un proprio stile sempre attento e sensibile alle novità che andavano manifestandosi in territorio nazionale e internazionale, un senso del progredire della ricerca artistica.

La carriera durante il Regime
Durante il ventennio fascista, Castellani prende parte a quasi tutte le mostre sindacali organizzate anche in Umbria dal regime mentre nel 1943 con il dipinto Figure vince il premio-acquisto alla IV Quadriennale di Roma. Nello stesso 1943, la famiglia Castellani si trasferisce a Massa Martana ospite della famiglia Testi, della quale faceva parte Beatrice Testi la giovane pittrice allieva di Ugo che morirà nei bombardamenti di Carburo di Papigno il 23 agosto 1943.
Nel dopoguerra Castellani, militante del PC, è tra i fondatori dell’Associazione Liberi Artisti e diventa indefesso promotore di manifestazioni artistiche -culturali sia a Terni che nel resto della regione. Nel 1950 può allestire la sua prima personale alla libreria Bellicci di Terni, mostre che si ripeteranno negli anni seguenti e che sanciscono il meritato successo artistico del pittore, fino alla morte prematura che lo coglie a Terni nel 1957.
I paesaggi ternani , le vedute cittadine e i ritratti
Temi fondamentali della sua produzione sono i paesaggi ternani, le vedute cittadine e i ritratti, risolti fino ai primissimi anni del secondo dopoguerra con modi vicini all’impressionismo e al postimpressionismo. Poi, grazie ai contatti con il vivace ambiente artistico romano e all’approfondimento della propria cultura figurativa, perviene a una maniera pittorica basata su una pennellata sciolta e disgregata e su strutture formali più geometriche, risentendo di un’impostazione di ascendenza cubista.
Al secondo piano di Palazzo Montani di Terni è stato dedicato un ampio spazio agli artisti attivi nel napoletano tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, come il ternano Alceste Campriani, il partenopeo Vincenzo Gemito e il romano Antonio Mancini. Infine nelle altre sale sono stati sistemati gli artisti interpreti dell’arte ternana e romana del Novecento: dal nostro Ugo Castellani, a Amerigo Bartoli, Ilario Ciaurro, Carlo Quaglia, Felice Fatati, Umberto Prencipe, Orneore Metelli, Piero Gauli. Per promuovere la sua conoscenza nel 2008, in su amemoria è stata organizzata una personale “Ugo Castellani. Dipinti 1912-1957” allestita presso Palazzo di Primavera a Terni.
Promossa dall’Amministrazione Comunale e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e da Unicredit Banca, l’esposizione rinnova l’interesse per Ugo Castellani già manifestatosi nel 1993 con la bellissima antologica di Acquasparta in occasione di Artestate.
La rappresentazione della città di Terni attraverso l’industria
Nell’opera di Castellani è riassunta una parte significativa della storia ternana, dal passaggio alla dimensione di città in forte espansione industriale, all’alba del Novecento, agli scenari drammatici e di ricostruzione nel dopoguerra; attraverso la poetica di Ugo si manifestano quindi i cambiamenti epocali del dinamico e, in alcuni casi drammatico, Novecento ternano.
Per informazioni su giorni di apertura straordinaria al pubblico visitare il sito:
https://www.fondazionecarit.it/news/visita-al-palazzo-montani-leoni
