Passeggiando nel centro storico della piccola cittadina di Todi, ci si imbatte in una delle maggiori rappresentazioni dello stile romanico umbro: la chiesa di San Fortunato. Qui è conservato un affresco di Masolino da Panicale, uno dei maggiori esponenti della cultura rinascimentale del centro Italia, maestro ma ancor più collaboratore di Masaccio.
Le prime notizie sulla chiesa di San Fortunato
Le notizie sulla costruzione di tale chiesa risultano antecedenti al 1198, anno in cui Innocenzo III consacrò un altare a San Cassiano nell’interno di tale chiesa. La chiesa è paleocristiana, come testimoniano i possenti leoni sul portale d’ingresso e due oggetti chiamati pulvini che nel corso del tempo sono stati trasformati in acquasantiere.
Nell’anno 1292 la chiesa venne trasformata in stile gotico, lavori interrotti solamente durante la peste del 1348, per essere ripresi dopo la riformanza comunale del 1405 che imponeva una tassa di tutti gli ingressi e transiti viari interni alla città. Lo scopo era quello di finanziare ulteriori interventi sulla ristrutturazione e ricostruzione della chiesa di San Fortunato.


La cappella con la Madonna con Bambino di Masolino
L’interno è a tre navate di uguale altezza, ciascuna con un ingresso dalla facciata. I portoni sono abbelliti da bassorilievi istoriati raffiguranti santi, profeti biblici e ornamenti floristici.
Le eleganti colonne costolate sostengono la copertura in volte a crociera sotto le quali si aprono, ai lati delle navate, tredici cappelle sopraelevate. La quarta cappella sul lato destro ospita il frammento dell’affresco Madonna col Bambino e angeli di Masolino da Panicale che risale al 1432.
I colori e i tratti della raffigurazione, sono tipici del pittore di Panicale: colpiscono la ieraticità della Madonna e la sua possente figura che sorregge nel grembo il suo Bambino. Ai lati due angioletti osservano i due personaggi con estrema dolcezza e devozione. L’affresco da poco restaurato, presenza alcune lacune ma lascia comunque intravedere e riconoscere i tratti tipici dell’artista umbro.
La quinta cappella di sinistra contiene altri affreschi della scuola di Giotto, mentre la terza è decorata da Andrea Polidori (1618). Il primo pilastro di sinistra poggia su due capitelli sovrapposti: quello superiore, proveniente forse dalla chiesa precedente, funge da acquasantiera.
Per informazioni su orari di apertura visitare il sito https://www.visitodi.eu/it/scopri/art/poi.html?id=17082

