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Di Federica Magro e Cristiana Mapelli – Numeri da capogiro per il quinto centenario dalla morte del divin pittore e la grande (e bella) mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria che l’ha omaggiato. Chiuse le porte di una esposizione che, ne siamo certi, ricorderemo per molto tempo, ora è tempo di bilanci. 

Ritrovarsi fra le mani il catalogo della mostra “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo” è un’esperienza trascendentale o, come direbbe il personaggio di un film di Woody Allen, è transfondente. Il suo peso supera i 3 kg e le sue 600 pagine custodiscono i dettagli di una mostra che ha contribuito alla rivalutazione della figura del pittore Pietro Vannucci in tutta Italia. Un catalogo degno di un’esposizione che ha portato alla Galleria Nazionale dell’Umbria 102.300 visitatori, tra il 4 marzo e l’11 giugno 2023.

Ai quadri dell’esposizione si aggiungono dunque le narrazioni riportate nel catalogo creato, con estrema minuzia, da noti esperti, giovani studenti e dai curatori della mostra Marco Pierini e Veruska Picchiarelli.

Sembrava che tutto fosse stato fatto e detto riguardo il Perugino, invece il mastodontico libro ha aggiunto nuova bellezza e dettagli gustosi. Un’opera impeccabile dal punto di vista grafico e contenutistico, pronto a ricordarci i lavori del divin pittore che abbiamo avuto il privilegio di ammirare in occasione dei 500 anni dalla sua morte. 

Vista la conclusione dell’evento la comunità saluta con rammarico “Lo sposalizio della Vergine” e “Lotta tra Amore e Castità” che hanno fatto ritorno in Francia, mentre il “Trittico Galitzin” è rientrato negli Stati Uniti. Si sentirà la mancanza di queste opere anche se la carenza verrà fortunatamente bilanciata dalla collezione permanente del Perugino nelle sale della GNU.  

Autoritratto - Perugino

“Il numero più bello del bilancio finale è quello delle scuole e dei bus che hanno portato gli studenti alla galleria” dichiara il direttore Marco Pierini, entusiasta dei risultati ottenuti. 

“Il ritorno che abbiamo avuto è il motore per ricominciare, già da oggi, a fare ancora meglio – continua Pierini – Non è una questione di aspettative, o forse lo è solo in parte: è piuttosto una questione di responsabilità e di gratitudine verso un territorio che tanto ci ha supportato, nelle forme e nelle modalità più diverse”. 

Perugia in questi mesi è stata segnata dalla continua pioggia ma anche dai molti turisti recatisi in città per ammirare le opere di Perugino visitando, magari per la prima volta, la Galleria Nazionale dell’Umbria. Veruska Picchiarelli, con la sua anima dolce come le colline dipinte dal divin pittore, racconta: “La soddisfazione più grande è la trasversalità di gradimento che abbiamo avuto. Questo progetto si è saputo far apprezzare in tutte le fasce di età e a tutti i livelli di conoscenza della storia dell’arte – continua Picchiarelli – Ogni bambino che ho visto e accompagnato, durante il percorso espositivo, ha trovato il proprio punto di interesse nelle opere, dai colori agli uccellini”. 

Nonostante la chiusura della mostra, la GNU non si ferma. Ospiterà eventi in occasione del festival musicale l’Umbria che Spacca e verrà successivamente allestita una mostra dedicata ai 50 anni di Umbria Jazz, in collaborazione con il direttore artistico del festival Carlo Pagnotta. Per l’intera durata della manifestazione ci saranno due concerti al giorno nelle sale della Galleria. L’anno si concluderà con la mostra di ottobre dedicata a un personaggio di spicco della cultura perugina: Sandro Penna nella sua veste di mercante d’arte. 

Conferenza_stampa_Galleria_Nazionale_dell_Umbria

Cosa ci è piaciuto?

L’ALLESTIMENTO. Chiaro, elegante e allo stesso tempo immersivo e in grado di far immergere il visitatore, sala dopo sala, in quell’epoca e nelle vicende di Pietro Vannucci in giro per l’Italia.

LA SORPRESA. La scoperta è quella fatta dal direttore Marco Pierini che ha attribuito al divin pittore una nuova opera. Ovvero come Perugino si vedeva a 45 anni. L’olio su tela concesso dalla Galleria Palatina degli Uffizi era stato attribuito a Lorenzo Ricredi come un ritratto di Verrocchio, poi allo stesso autore come un ritratto di Perugino e infine a Raffaello come un ritratto di Verrocchio. 

PERUGINO DOC. Sapere che anche Pietro Vannucci trascorreva l’estate a Fano. 

BOCCATA D’ARIA. Respirare per tre mesi, finalmente, quell’aria tipica delle città d’arte di tutto il mondo dove, in pochi metri, si parlano tante lingue diverse e dove tutti amano la bellezza. 

 

I numeri della mostra

102.300 visitatori

53.730 copertura media Facebook  

45.000 visitatori unici di media al mese sul sito Galleria (totale di 911.000 pagine visitate)

24.400 interazioni Instagram  

24.240 partecipanti per un totale di 1292 visite guidate  

14.569 visitatori per un totale di 857 gruppi organizzati    

9.671 studenti per un totale di 435 gruppi scolastici     

5.204 download del podcast dedicato a Perugino   

4.003 Coop Centro Italia e Fondazione Noi    

2.000 partecipanti per le 15 aperture straordinarie – Confindustria Umbria – Sez. di Perugia      

600 pagine del catalogo di mostra       

240 sale cinematografiche per un totale di 10.000 spettatori del docufilm su Perugino          

65 Bus di Perugino per un totale di 1208 studenti dalle scuole del territorio             

10 Artbonus – Confindustria Umbria – Sezione di Perugia           

1 Meglio maestro d’Italia: Pietro Perugino.

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