Todi da sempre cerca di promuovere in tutti i modi l’attività degli artisti operanti nella città, organizzando spesso esposizioni che permettono di costituire un momento di incontro tra le diverse figure che frequentano il vibrante ambiente artistico.
Proprio per questo motivo da giovedì 8 dicembre 2022 a domenica 8 gennaio 2023, la Sala delle Pietre dei Palazzi Comunali ospiterà un’interessantissima retrospettiva con oltre 100 quadri, oltre a ceramiche e sculture, del pittore Giancarlo Biagini. Egli in sessant’anni di ininterrotta attività artistica, è stato in grado di promuovere a 360 gradi l’immagine della città nelle elaborazioni figurative dettate dalla sua grande immaginazione creativa.

L’elaborazione della pittura umbra
Da sottolineare come la pittura di Giancarlo Biagini si fondi su due elementi inscindibili e su una lunga tradizione paesaggistica che ha origine in Pietro Vannucci, detto il Perugino, passando anche per l’elaborazione della pittura del futurista Gerardo Dottori.
Lo stesso artista ricorda che “dipingendo non dimentico ciò che mi circonda, anzi, lo trovo utile per immaginare cose e spazi diversi”. I suoi tratti distintivi sono la modulazione del colore, le sfumature sovrapposte che, in un crescendo orchestrale, compongono città espresse solo come forma, dove la presenza dell’uomo si intuisce. Biagini utilizza i colori, il tono e la tessitura che diventano tratto essenziale della sua arte pittorica.
Il paesaggio tuderte come costante
Altra costante della pittura di Biagini è il paesaggio tuderte: la campagna umbra e tutta la sua storia, attraverso un tratto che, nel passare del tempo, si è stilizzato in un insieme di linee e forme, impregnate di colore. Tra i suoi più importanti lavori ricordiamo il “Tramonto sul Bramante” , “Cattedrale di ghiaccio” o “La città moderna” dove le linee e i colori a dominano la scena.
Il pittore nei suoi lavori insiste sulla ricerca per cercare di dare forma allo spazio per andare a comporre un profilo conosciuto e amato, familiare: Todi. Che sia “Todi controsole” oppure “Luci all’imbrunire”, fino al profilo nel legno di “Verticale”, per una città che sale, in stile futurista e aeropittorico.
