Cesi, già trattata con l’articolo sulle Terre Arnolfe, è un piccolo borgo di origini molto antiche situato a circa dieci km da Terni.
Territorio ricco di materiale archeologico, rappresentava in epoca medievale il centro più importante delle Terre Arnolfe, feudo della famiglia degli Arnolfi.
Anticamente le corti di Cesi erano probabilmente due: la prima formatasi intorno alla qui trattata Santa Maria di Fuori e la seconda aggregata alla Chiesa di San Michele Arcangelo.
Alcuni studiosi ipotizzano che il primo nucleo di Cesi era costituito da grotte utilizzate come abitazioni, da datarsi tra il VI e X secolo.

La chiesa di Santa Maria poggia su strutture architettoniche precedenti, ma le prime notizie dell’esistenza della chiesa medievale risalgono al 1042, mentre nel 1093 sappiamo che parte di essa fu donata dagli Arnolfi ai monaci di Montecassino, come anche la chiesa di Sant’Angelo.
L’edificio fu restaurato inizialmente dai monaci benedettini, come conferma l’iscrizione posta all’angolo della chiesa, in cui è riportato “Anno Domini MCCVIII”; durante questi lavori fu ampliata lateralmente l’aula, l’abside divenne poligonale all’esterno e semicircolare all’interno.
Nella facciata è visibile il riutilizzo di materiali classici provenienti dalla vicina area archeologica di Carsulae, tra cui due urnette, un frammento di trabeazione ed altri materiali decorativi.
Successivamente ai restauri apportati dai benedettini, fu la volta dei lavori realizzati da cistercensi nel XIV secolo, in cui l’abside venne nuovamente trasformato in semicircolare con decorazione ad archetti e bifora.

Anche questa volta l’arco del portale di accesso fu realizzato utilizzando materiale di spoglio.
La mensa dell’altare è stata decorata con due fusti di colonna, uno dei quali con il “cornu evangelii” proveniente da una grande ara.
Ancora, nella sacrestia vi è un’ara romana che fa da base ad una mensa.
Rimangono anche alcuni affreschi originali a destra ed a sinistra dell’altare: San Benedetto ed un Santo non identificato.
Fino agli anni ’70 all’interno della chiesa si trovava una Madonna col Bambino risalente al XII secolo, trasferita poi al museo parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Nel 1216 proprio in questa chiesa vennero investiti cinque cavalieri delle Terre Arnolfe, che secondo la documentazione sarebbero dovuti partire per la quinta crociata proclamata da Innocenzo III.
Nel 2005 la chiesa è stata nuovamente restaurata, agendo principalmente sulle fondazioni, sulle strutture murarie e sulla copertura.
Probabilmente la chiesa di Santa Maria rappresentava un luogo di culto importante per il territorio, poiché ogni seconda domenica di settembre ricorreva la festività di Santa Maria di Fuori.
