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In questo articolo vorrei approfondire un aspetto della Perugia sotterranea ancora poco conosciuto e studiato. Parleremo degli scavi rinvenuti nella parte sottostante della Basilica di San Pietro di Perugia inerenti alle prime manifestazioni paleocristiane.

Il maestoso complesso abbaziale perugino sorge fuori delle mura antiche, sul luogo più sacro delle memorie cristiane della città. Qui fu fondata la chiesa dedicata al primo vescovo di Perugia e suo patrono, il martire Costanzo e dove si trovava la prima cattedrale della città, San Pietro.

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Le origini della basilica

La cattedrale venne costruita nei pressi dell’area cimiteriale dei primi martiri.
Alcune testimonianze storiche e archeologiche collocano addirittura nei pressi della basilica il luogo di sepoltura del monaco sant’Ercolano, vescovo di Perugia, martirizzato nel 547-549 dai Goti.
Le fonti narrano che il monastero fu fondato nel 966 dal cluniacense Pietro Vincioli ma la più recente letteratura in proposito ne contesta l’appartenenza a tale ordine.
In questo senso il monaco Pietro divenne il primo abate della comunità perugina.

Gli scavi della cripta e le decorazioni ottoniane

Una parte del complesso abbaziale conserva le origini della costruzione di epoca romanica. È ancora visibile l’arco di accesso alla cripta e una torre di difesa in pietra.
La cripta, riscoperta nel 1980 sotto il pavimento tra la navata e il presbiterio, sembra risalire al periodo di Pietro Vincioli.
Essa rappresenta un vero e proprio tempietto paleocristiano a pianta esagonale con il peristilio, un piccolo altare con due soli gradini e la colonna centrale. Le decorazioni geometriche che ornano le pareti sono eseguite a motivi geometrici a fresco su uno scialbo di calce, sono ascrivibili ad artisti di cultura ottoniana, attivi tra il X e l’XI secolo, quando fu realizzata la tamponatura delle arcate.

Gli stemmi della cripta di San Pietro

Per quanto riguarda la raffigurazione del leone, esso si colloca in epoca successiva, tra XIV e XV secolo. Frammenti di una crocifissione, quasi una sinopia, eseguita a carboncino, sono sulla fronte dell’altare che si trovava in un livello differente.

Il muro della campata contenente l’altare e quelli della campata ai suoi lati fornirono le fondamenta per l’abside della chiesa successiva. Costituì la cripta di questa successiva struttura fino al XVI secolo, quando fu chiusa. Il graffito (XV secolo) nel secondo arco a destra dell’altare è probabilmente lo stemma di una nobile famiglia perugina.

Nonostante le spoliazioni napoleoniche del 1797 e del 1813, la Basilica resta la chiesa più ricca della città; ospita, infatti, la più grande collezione di arte di Perugia, dopo la Galleria Nazionale dell’Umbria che si trova all’interno del Palazzo dei Priori.

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