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La chiesa di Santa Maria in Ciciliano di Montecastrilli in provincia di Terni, sorge su un colle, ed ha un panorama invidiabile che spazia da San Gemini fino a Narni.

Qui un tempo sorgeva quello che era l’antico Castello di Ciciliano. Si tratta di un’antica proprietà degli Arnolfi che venne donata nel XII secolo all’Abbazia di Farfa che passò al Monastero di Santa Chiara solo nel nel 1779.

La struttura della Chiesa

Pe quanto riguarda la struttura dell’edificio, si evince che è realizzata a navata unica e presenta una facciata con tetto a capanna con un vistoso campanile. Il portale è sormontato da una finestrella e una lapide del 1779 che ricorda il passaggio della chiesa alle monache del Convento di Santa Chiara.

Una curiosità la si trova entrando nella navata: se si rivolge lo sguardo sul muro di destra e su quello di fondo si possono ammirare due cippi funerari di epoca romana del tipo di quelli prodotti a Carsulae.

Osservando l’interno, si può notare che la struttura è molto semplice. Non vi sono degli affreschi, né decorazioni di alcun tipo.

Possente, sull’altare domina una statua della Madonna, mentre il presbiterio in cui è collocata è leggermente rialzato e costruito su massicci blocchi di pietra. Anche sulle pareti esterne si notano diversi frammenti di epoca romana, forse cippi funerari, recuperati sul posto e murati forse proprio durante l’edificazione della chiesa. 

Il territorio centuriato

Interessante è sottolineare come la zona su cui grava la chiesa sia un territorio che nel I° secolo a.C. venne centuriato dall’imperatore Cesare Augusto e successivamente dato in beneficio ai sui veterani. Questi ultimi, custodi stretti della cultura romana, non solo curarono il territorio, ma vi eressero alcuni cippi funerari che tutt’ora sono visibili e si ritrovano sparsi nell’area.