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Presto una mostra a Palazzo Sorbello.

Durante il Grand Tour, il periodo in cui i giovani nobili europei viaggiavano per conoscere le bellezze dell’arte e della cultura italiana, Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino, era considerato uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano.

Nato a Città della Pieve, in Umbria, nel 1446, Vannucci formatosi, si trasferì a Firenze, dove fu allievo del pittore fiorentino Andrea del Verrocchio. Il suo stile pittorico si distinse per l’uso di colori luminosi e trasparenti, che creavano atmosfere calme e serene nei suoi dipinti.

Lord Byron c) Newstead Abbey; Supplied by The Public Catalogue Foundation

Il Perugino divenne famoso per la sua abilità nel dipingere Madonne con bambino, scene bibliche e affreschi, tra cui il celebre ciclo di affreschi nella Cappella Sistina a Roma, che lo portarono alla ribalta dell’arte italiana.

Molti viaggiatori del Grand Tour, come il poeta inglese Lord Byron, ammiravano l’arte del Perugino e visitavano le sue opere durante i loro viaggi in Italia. Byron scrisse nel suo diario di viaggio: “Ho visitato la Cappella Sistina a Roma e ho ammirato i magnifici affreschi del Perugino. La sua abilità nell’uso dei colori e nell’esprimere emozioni nei suoi dipinti è straordinaria.”

Tra i tanti viaggiatori vi è anche la testimonianza di Lady Morgan, pseudonimo di Sydney Owenson, che era una scrittrice irlandese del XIX secolo nota per i suoi viaggi in Italia e le sue descrizioni delle sue esperienze nel paese.

Lady Morgan

Nel suo libro “Italy” del 1821, Lady Morgan fa riferimento al lavoro del pittore italiano Pietro Vannucci, noto come “Perugino”. Nel libro, Lady Morgan elogia il Perugino come un artista che ha raggiunto l’eccellenza nella pittura attraverso un’attenta osservazione della natura e un’abilità tecnica superba. Descrive le opere del Perugino come caratterizzate da una “soavità” e “serenità” che trasmettevano una sensazione di pace e tranquillità allo spettatore. Lady Morgan attribuisce anche al Perugino l’abilità di rappresentare la figura umana in modo delicato e affascinante, come si può notare nelle figure femminili presenti nelle sue opere.

I dipinti del Perugino erano molto richiesti dai collezionisti europei, e spesso venivano esportati in Inghilterra, Francia e Germania. Il pittore era considerato uno dei grandi maestri del Rinascimento italiano, insieme a Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello, ed era molto apprezzato per la sua abilità nell’uso della prospettiva e nella rappresentazione dei volti umani.

Tuttavia, non tutti i viaggiatori del Grand Tour erano entusiasti dell’arte del Perugino. Alcuni critici dell’epoca lo accusavano di essere troppo conservatore e di non innovare abbastanza nel suo stile pittorico. Altri lamentavano che a Perugia, sua città di adozione, mancassero molti dei suoi capolavori, requisiti dai francesi sotto Napoleone.

Oggi, l’arte del Perugino è ancora ammirata in tutto il mondo, e le sue opere sono esposte in molti musei, tra cui la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi e la Galleria degli Uffizi a Firenze. Il suo stile pittorico, caratterizzato dall’uso di colori chiari e luminosi e da una grande attenzione ai dettagli, è ancora apprezzato per la sua bellezza e per la sua capacità di evocare emozioni nei suoi spettatori.

Per approfondire il punto di vista dei viaggiatori dell’epoca ed assaporare le sensazioni degli ammiratori del Perugino, il giorno 4 Aprile verrà inaugurata a Perugia presso Palazzo Sorbello la mostra dal titolo: “Raccontare il Perugino. Impressioni e resoconti di viaggiatori stranieri in Umbria alla scoperta di Pietro Vannucci”. Per informazioni ed aggiornamenti è possibile seguire i canali ufficiali della Fondazione Ranieri di Sorbello e della Casa Museo Palazzo Sorbello.

Antonio Donato

Direttore Editoriale @ Real Umbria | Brand Identity Specialist @ We Network