È bene anticipare che del castello di Poggio Azzuano non rimangono che porzioni di muratura sparse per il bosco, a ricordo di quello che fu uno dei più importanti castelli delle Terre Arnolfe; questo infatti si ritrova tra i primi possedimenti degli Arnolfi sotto il nome di Podium.
I resti del castello si collocano alle falde d’un monte dal nome abbastanza peculiare, monte Chicchirichì, a circa due km a nord est del castello di San Gemini.
La prima notizia riguardo le Terre Arnolfe risale al 1002, quando l’imperatore Enrico II ricevette dal papa alcuni territori della Carinzia dandogli in cambio queste terre.
Durante il XII secolo, nelle terre Arnolphorum ci fu un crescendo di castelli e ville, fatte edificare per la maggior parte dai discendenti di Arnolfo, fu proprio in questo frangente che ebbe origine Azzone o Attone, o come lo conosciamo oggi Poggio Azzuano.
Ma non bisogna tralasciare che quest’area fu frequentata da molto prima; infatti, proprio qui ci fu il rinvenimento di una punta di freccia di selce di età neolitica.
Una riflessione va fatta anche per quel che riguarda la posizione del castello, poiché sorgeva a meno di un miglio dall’antico tratto della via Flaminia, che attraversava interamente le Terre Arnolfe.
La planimetria ellissoidale del castello era di notevoli dimensioni, persistono ancora elementi della cinta muraria, qualche porzione in alzato e fondazioni di edifici a livello del piano di calpestio.

È stato possibile ipotizzare la struttura grazie alle rappresentazioni nelle mappe, negli affreschi ed ovviamente i confronti con tipologie simili, dai quali risulta che al suo interno si trovavano diversi edifici:
- una modesta abbazia cistercense
- il mastio, che si trovava al centro del villaggio fortificato ed era costituito da più piani sovrapposti. Questo ospitava sia stanze padronali che ambienti di rifugio
- il palatium, riservato al signore
- il corpo di guardia
- le abitazioni del popolo
- un pozzo che fungeva anche da cisterna
- ed un lavatoio pubblico
Il tutto era circondato da possenti mura merlate, per una buona parte a strapiombo sulla vallata; erano presenti imponenti torri agli angoli, alternate a torri più piccole in aggetto alle mura chiamate bertesche.
A nord era collocata una torre di avvistamento, torre di Perocle o di San Procolo.
Gli abitanti si trovavano all’interno della cinta muraria, le case erano localizzate intorno alla rocca, addossate le une alle altre in cui si inserivano strette viuzze per sfruttare al meglio lo spazio.
L’arredo delle case, se così si può definire, era molto povero, basti pensare che il pavimento era in terra battuta o composto da pietrame coperto di fieno e foglie; lo spazio era formato da un’unica stanza con un soffitto molto basso.
Nelle pareti erano ricavate nicchie per i letti ed un angolo per la cucina.
I bagni si trovavano su loggette sporgenti all’esterno dell’abitazione o tra le intercapedini dei muri, composti da un rudimentale sedile che si apriva su di un sottostante recipiente.
La residenza signorile era molto più estesa, comprendeva infatti più piani collegati con scale di legno, di cui il primo piano era utilizzato come sala di ricevimento.
Poco fuori dalle mura, a circondare il castello, vi erano piccoli orti, che si trovavano in prossimità delle abitazioni così da ricevere cure assidue.
Dopo gli orti vi erano vigne ed alberi da frutto, ancora più distanti vi erano colture seminative e gli olivi, fino ad arrivare nella zona settentrionale in cui si estendevano i campi incolti e la zona boschiva, utilizzata per la pastorizia.
Dalle fonti risulta che già verso la metà del Quattrocento il castello era in rovina, in questo periodo fu oggetto di dispute tra Cesi e San Gemini, quando poi intervenne Leone X che lo concesse a Giulio Equitani per un ducato d’oro.
Le illustrazioni provengono dal volumetto “Le pietre parlano. Il castello di Poggio Azzuano ed il suo territorio”.
Collana diretta da Pompeo de Angelis.
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Nel link di seguito è possibile vedere una raffigurazione di Poggio Azzuano attribuita a Matteo da Siena, risalente al XVI secolo:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200864099-9
