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In ogni angolo di Umbria che vai, una bellezza diversa troverai. Oggi vorrei parlarvi di un delizioso borgo in provincia di Terni, chiamato Melezzole.

Durante le belle giornate ed in assenza di foschia, da qui si può riuscire addirittura ad ammirare il lontano profilo di Roma, nonché le acque blu del Mar Tirreno, oltre che la vicina conca ternana. Sembra che il nome derivi dall’abbondanza di meli che si trovano in questa terra, oppure, ipotesi più plausibile, dalla presenza di una gens Meletia romana.

Il territorio fu abitato per molto tempo dagli etruschi prima e dai romani poi; ciò è documentato dal ritrovamento di alcune monete, tra cui un bronzetto raffigurante Giove datato intorno al II sec. d.C. e una lastra di travertino che testimonia la presa di possesso dei territori tuderti nel 42 a.C. da parte dei veterani della 41 legione mandati dai triunviri Ottaviano Lepido e Marcantonio.

castello di Melezzole

Durante il Trecento, i documenti ci dicono che il castello risulta essere Governato, secondo le leggi comunali, da un sindaco affiancato dai massari (uomini delle famiglie più rappresentative del luogo). Melezzole garantiva, ai fini militari, la manutenzione di ben cinque cavalli da guerra. Il paesino, insieme con la vicina Toscolano e Santa Restituta formava una “Castellania“, ossia un potente sistema difensivo governata da un castellano.  Dalla fine del secolo XIV, come tutte le altre terre del contado di Todi, il territorio entrò a far parte della struttura economico-finanziaria del riorganizzato Stato della Chiesa. Per la sua posizione strategica e per essere situato su un importante incrocio di strade per Avigliano, Amelia, Terni, per San Gemini e Carsulae, Melezzole ebbe rinnovata importanza con la nuova riforma giudiziaria amministrativa dei secoli XV e XVI. Addirittura venne scelto come sede vicariale capoluogo di un vastissimo territorio che comprendeva Montecchio, Tenaglie, Salviano, Carnano, Toscolano, Santa Restituta, Torre di Ugolino, Torre Errighi e Civitella Mogliemala. Questa attribuzione comportava, la presenza di un magistrato che amministrava la giustizia ed avere anche una sede giudiziaria con cancelliere ed ufficiali esecutori, ciò si traduceva in accresciuto prestigio nei confronti degli altri castelli.

castello di Melezzole

ASPETTO E PARTICOLARITA’

Dalla pianta del Catasto gregoriano del 1819-21 si può ricostruire la storia urbanistica del castello, contandone i cerchi concentrici quasi come se leggessimo gli anni di un albero dal suo tronco tagliato. Il paese, caratterizzato da una doppia cerchia di case, separate da strette stradine, dette “vicoli Baciafemmine”. Tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV, si ha un’espansione demografica e, conseguentemente quella edilizia; si costruì una linea periferica compatta di case, una addossata all’altra, con le pareti esterne, verso la campagna, del tutto prive di aperture, fatta eccezione per le feritoie con l’aggiunta di torrioni e muraglie solo dove le abitazioni si interrompevano. Il paese è imperniato su tre cerchi concentrici che partono dalla piazza centrale dove esisteva una torre oggi, purtroppo, scomparsa, che rappresentava il cassero, situato a pochi metri dall’antichissima chiesa di San Biagio. 

castello di Melezzole

TRADIZIONE E LEGGENDA

Sul lato nord della cerchia esterna un poderoso torrione domina l’unica via d’accesso al castello, sopra l’arco d’ingresso presenta un medaglione in pietra con l’aquila che tiene con le zampe un drappo, murata qui per simboleggiare l’appartenenza di questo territorio alla potenza tuderte e probabilmente inserito nel 1557 per ordine di un decreto priorale imposto a tutti quei castelli che risentivano della dominazione della città di Todi. All’interno di esso, entro una nicchia, ancor oggi, si possono leggere tracce cinquecentesche di una Madonna Protettrice delle vie del borgo, sicuro rifacimento di un precedente affresco che li si trovava almeno dal 1337, quando Todi impose a tutti i castelli di far dipingere l’immagine di Maria Madre protettrice all’interno delle porte. Le mura furono riparate e fortificate nel 1456.