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Il piccolo Borgo di Itieli rientra nel territorio del Comune di Narni, sorge a 600 m d’altezza ed è immerso nel pieno della rigogliosa campagna umbra. 

La documentazione del XIII – XIV secolo ci suggerisce che il toponimo “Itieli” derivi da “Castrum Ithiulorum”, cioè castello di proprietà della famiglia degli  Itiuli, ma non solo.
Il nome potrebbe indicare anche la posizione del paesino, Itiroi, cioè avamposto, per il controllo di quello che era il confine longobardo – bizantino (VI secolo d.C.).
E’ proprio in questo periodo infatti, che Narni venne conquistata dall’esercito bizantino!
Nel XII secolo, Itieli fece atto di sottomissione a Narni e come risulta dagli statuti gravitò sempre sotto il dominio di quest’ultima. 

Itieli

L’imponente impianto difensivo

Nonostante le recenti modifiche, è ancora intuibile l’impianto di difesa originario, composto dalla cinta muraria e dalle torri, databili al XIII – XIV secolo. 
Ancora resiste la torre principale, ovvero il dongione, la principale torre di difesa; poteva fungere anche da residenza nobiliare, il termine infatti deriva dal latino dominio – onis, cioè palazzo della signoria. 
Generalmente il dongione aveva un ingresso proprio, non comunicante con l’esterno e poteva essere indipendente dal resto del castello, in quanto garantiva l’autosufficienza in caso di assedio. 
A guardia dell’ingresso principale del borgo vi è la torre di una delle famiglie più potenti, gli Aimuccis, che in origine presentava una pianta quadrangolare, poi mano a mano plasmata fino a raggiungere la forma attuale. 
Presenta due diverse feritoie, a testimonianza delle diverse modifiche apportate nel corso dei secoli, in cui cambiarono anche le funzioni.
Venne utilizzata prima come ricovero per gli animali, successivamente come discarica, infine, per fortuna, si decise di utilizzarla come piccolo archivio sulla storia del paese. 
L’arco di ingresso è composto da frammenti originali, rimontato in loco con i lavori di restauro del 2008. 

Itieli 3

La riproduzione della catapulta medievale

Varcato di poco l’ingresso del borgo, è possibile ammirare la fedele ricostruzione di un emblema dell’arte bellica medievale, la catapulta, realizzata dagli allievi dei corsi per Falegnami Mobilieri e per Operatori per Macchine Utensili nel Centro di Formazione Professionale di Narni. 
Ma cosa era una catapulta? 
Il termine deriva dal greco kata – pelta, cioè attraverso lo scudo, era costituita da una leva con all’estremità una sorta di cucchiaio sul quale veniva posizionato il proietto; liberando la leva dalla fune del verricello, scattava in posizione verticale lanciando il proietto. 
Il termine deriva dal greco perché in realtà quest’arma ha origini ben più antiche; le prime catapulte infatti vennero usate nel mondo greco sul finire del periodo classico ed aumentarono di potenza nel periodo ellenistico! 

Nelle giornate del 29 e del 30 luglio il borgo ospiterà le suggestive “Serate Medievali” con musica, degustazioni, spettacoli e molto altro! Non mancate!