Nel racconto precedente protagonista del nostro girovagare tra le dimore dei vitigni umbri è stato Campello sul Clitunno legato al Trebbiano Spoletino e prima ancora Bevagna con il Sagrantino.
Oggi parliamo di Castel Ritaldi, sempre facente parte dei Comuni che rientrano nella Doc e di piccoli pezzi di storia del Trebbiano Spoletino con il suo misterioso passato dalle origini incerte che rendono questo vitigno riccamente denso di fascino e desiderio di scoperta.
Come raccontato qui il Trebbiano Spoletino è diffuso soprattutto nella Valle Spoletina, ove ha trovato già in passato la sua miglior dimora in pianura in forme di allevamento promiscue con l’olmo sino all’arrivo di più moderne tecniche agricole.
Una piccola “Normandia”
Castel Ritaldi si adagia nella piana di Spoleto, ai piedi dei Monti Martani, tra paesaggi di boschi, uliveti e vigneti. Nel periodo medievale è stato un importante centro agricolo con aziende artigiane, oleifici e ancora molini. Nell’XI secolo d.C a Castel Ritaldi viveva un visconte che esercitava poteri politici e amministrativi su diversi castelli in un territorio conosciuto come “Normandia” e che comprendeva Castel San Giovanni e i borghi medievali di Colle del Marchese ove è ancora conservata la torre quadrangolare, oggi torre campanaria. Poco distante, poi, vi si trova la chiesa di Santa Maria della Selva Mattutina: sul portale esterno è visibile un frammento di scultura romanica con rappresentazioni di grappoli e tralci d’uva a testimonianza di quanto fosse importante anche la viticoltura del luogo, non solo come simbolo sacrale prettamente religioso.

Tra le mura di Castel San Giovanni e non solo
Maestoso già in lontananza man mano che ci si avvicina, è l’antico borgo di Castel San Giovanni o Castello di Bitonta o Botonei, dell’omonima famiglia spoletina. Il Castello, voluto e costruito nel 1376 dal Cardinale Egidio di Albornoz fautore altresì delle Rocche di Spoleto e di Narni, è costituito da torri angolari, cilindriche e quadrate. Tra le mura del Castello echeggiano le grida di potere per il controllo del territorio dell’egemonia spoletina, si “sentono” le voci dei personaggi di Federico II di Svevia e ancora di Papa Giulio II e Papa Leone X.
Il Castello era originariamente difeso da un fossato e sostituito successivamente da una cinta muraria di circa 150 metri. Visibili i resti dell’antico ponte levatoio.

Oggi Castel San Giovanni è un albergo diffuso ricco di storia e fascino e gli stessi proprietari raccontano con enfasi come nella zona ci siano ancora oggi testimonianze del Trebbiano Spoletino”maritato” e di come questo vitigno sia fortemente legato al luogo.

Durante la visita del Castello abbiamo potuto partecipare ad una degustazione di Trebbiano Spoletino dell’azienda agricola Terre di San Felice, sita proprio a Castel Ritaldi accompagnata da versi poetici cantati.

In quest’occasione di nuovo il Trebbiano Spoletino si è presentato in duplice veste: nella sua versione ferma e nella versione spumantizzata, mettendosi in risalto in entrambe le declinazioni grazie alla sua freschezza e versatilità, oltre al ricco bouquet floreale.