Oggi, 14 febbraio, buona parte del mondo celebra la festa degli innamorati. È una ricorrenza che in Umbria non può che essere sentita dato che il Santo, patrono di chi ama, era proprio di Terni. San Valentino può in qualche modo diventare il pretesto per raccontare un aspetto della vita di Pietro Vannucci, il Perugino, del quale raramente si parla: l’amore con Chiara Fancelli, che non solo accompagnò la vita emotiva ed amorosa del pittore ma influenzò l’aspetto intero della sua arte.
È una storia che in occasione dei 500 anni dalla morte del Perugino vale la pena raccontare.

Chiara Fancelli: moglie e musa, prima del Perugino poi per l’arte del XVI secolo
Tutti coloro che hanno visto le maggiori opere del Perugino conoscono la moglie Chiara Fancelli, anche se non lo sanno.
Avete presenti le bellissime Madonne del pittore? Ecco, la maggior parte di loro è realizzata sfruttando come modella questa così eterna eppure così discreta.
Chi era?
Chiara era la figlia del noto architetto e scultore Luca Fancelli, allievo del Brunelleschi. Nacque forse a Fiesole o forse a Firenze nel 1470 circa e dato il mestiere del padre iniziò sin da bimba a masticare pane ed arte.
Quel mondo probabilmente le fu vicino sempre durante la crescita e non sorprende quindi l’incontro con Pietro Vannucci.
La presenza così costante della donna nei quadri ed affreschi del Perugino fanno suppore che i due si amarono, cosa non scontata all’epoca dell’artista.
Più certamente si sa che si sposarono ed che ebbero 5 figli, tre maschi e due femmine.
Il loro matrimonio avvenne nel 1493 a Fiesole, ma Chiara si stabilì da lì a poco a Firenze, dove Perugino aveva una sua bottega, oltre alla bottega di Perugia.
A Firenze rimase, anche dopo la morte del marito, avvenuta nel 1523 a Fontignano.

Chiara Fancelli, modella eterna
Quali opere raffigurano pur non dicendolo questa musa ispiratrice?
Fu sicuramente la modella di moltissime delle Madonne più famose del Perugino realizzate dopo il 1493.
Una delle più note è certamente la Madonna con Bambino conservata al Detroit Institute of Arts, datata 1500. In questa raffigurazione il volto di Chiara, tondeggiante, roseo, con i piccoli occhi castani e la bocca minuta, è inconfondibile e molto dettagliato.
Chiara è anche la Madonna con Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Sebastiano degli Uffizi ed è anche la Maria Maddalena conservata alla Galleria Palatina di Firenze.
È possibile ritrovare la sua figura anche negli affreschi del Nobile Collegio del Cambio di Perugia e in molte delle opere del Perugino conservate presso la Galleria Nazionale dell’Umbria che proprio quest’anno inaugurerà una mostra dedicata esclusivamente all’arte del pittore.
A dire di più, il volto della donna divenne così iconico che molti dopo la stessa morte del Perugino la raffigurarono ispirandosi ai quadri realizzati dall’artista umbro. L’iconografia della donna bella e angelica cambiò di fatto grazie al legame fra Pietro Vannucci e Chiara Fancelli: quando si parla di amore eterno forse si può intendere anche questo.
