Entro in un palazzo del centro storico di Perugia, in via Mazzini, nel trambusto di negozi e locali. Spingo il pesante portone e lo lascio alle mie spalle, il frastuono diminuisce, mi sento al sicuro.
Salgo molte scale fino ad arrivare all’ultimo piano di palazzo Danzetta, mi accolgono Federica Cinti e Barbara Gori, dipendenti della Regione Umbria.
Immaginavo di trovarmi subito immersa in tantissimi libri, invece eccomi in una grande sala dalle pareti affrescate con due grandi candelabri e due finestre luminosissime.
Mi mostrano una camera dove la luce entra fioca ma è sufficiente per ammirarne la bellezza, mi dicono che è stata utilizzata come set cinematografico per la serie Luisa Spagnoli, andata in onda su Rai1 nel 2016. Tutto profuma di antico ma nell’aria c’è fermento.
La Biblioteca delle donne “ Laura Cipollone” è un servizio del Centro per le pari opportunità, che si trova nell’attuale sede dal 2018 ma che viveva in altri luoghi della città già dalla fine degli anni ‘80. Molti utenti di allora continuano ad essere fedeli allo spirito guida del posto, pronto a diffondere la produzione letteraria, artistica e scientifica femminile.

Ci inoltriamo nelle altre stanze che formano la biblioteca, attraversiamo gli uffici, la mia attenzione viene colpita da una fotografia di Harrison Ford amorevolmente incorniciata, chiedo spiegazioni. Barbara mi dice sorridendo che è il simpatico lascito di una collega andata in pensione. Penso che avrei voluto conoscere anche lei.
Ecco i libri, tantissimi, mi perdo fra di loro. Io, Barbara e Federica ci sediamo, con la debita distanza, nella sala principale.
I libri che ci circondano sono scritti da donne o riguardano le donne, sono tutti percorsi al femminile, libri di psicologia, medicina, letteratura, fotografia e tanto altro.


Come quasi tutti gli angoli della terra, anche la Biblioteca delle donne ha risentito del peso della pandemia, e gli eventi sono drasticamente diminuiti. Il mese di marzo pullulava di momenti straordinari.
Ad esempio in collaborazione con il Cinema Zenith proponevano A proposito di donne film, incontri con le registe e dibattiti. Un evento che ha riscosso molto successo negli anni e che con la pandemia si è trasferito sul web.
Per promuovere la partecipazione delle donne nel settore scientifico è nato il progetto Donne e scienza, una serie di appuntamenti in collaborazione con la Rivista Micron.
Non mancano omaggi a donne di grande rilievo, come quella dedicata a Fernanda Pivano, una giornata in cui sono stati letti i suoi testi, seguiti da conversazioni sul suo lavoro.
Ogni anno, il 25 novembre, nella giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oltre alle diverse iniziative organizzate, il centro per le pari opportunità promuove, con ancora più vigore, il Numero Verde 800 86 11 26 per l’accesso ai servizi antiviolenza territoriali presenti in Umbria e attivi 24 ore su 24.

Barbara e Federica mi raccontano delle donne che hanno fatto la storia del centro per le pari opportunità in Umbria, purtroppo prematuramente scomparse. Queste donne, piene di memoria storica, hanno lottato per i diritti di tutte. Barbara e Federica si sentono privilegiate e grate perché hanno avuto la possibilità di lavorare con loro. I loro nomi vengono pronunciati con rispetto e tenerezza, sono Mafalda Rossi, Catia Bellini e Laura Cipollone.
La biblioteca prende il nome di quest’ultima, Laura Cipollone, che tanto ha dato al CPO. Oggi un premio per tesi di laurea porta il suo nome, rivolto a laureate e ai laureati che hanno scelto di svolgere il lavoro di tesi incentrandosi su personaggi femminili o su problematiche attinenti la realtà femminile.
Dopo aver sfogliato e fotografato tantissimi libri, anche per bambini, che avrei voluto portare a casa, mi avvio verso l’uscita. Mi fermo ancora un secondo, vengo rapita dalla collezione Adelphi dei Quaderni di Simone Weil, filosofa e scrittrice francese. Anche lei, come Laura, Catia e Mafalda, è morta troppo presto. Mi chiedo quante cose fantastiche avrebbero potuto continuare a fare queste donne e cosa possiamo fare noi, per loro e per noi stesse.
Tornerò presto a leggere i libri di Simone, nella biblioteca di Laura, con Barbara e Federica che mi riempiranno di bellissimo materiale e mi racconteranno storie di questo luogo di donne, per le donne.

