Per le vie del bellissimo borgo di San Gemini in questi giorni di ottobre si sta svolgendo la festa dedicata al Santo Patrono. Tra le esposizioni e le mostre organizzate dal piccolo comune, emerge una retrospettiva molto particolare, dove si può cogliere l’occasione per riscoprire un artista fulcro del Novecento: stiamo parlando di Corrado Cagli.
Nasce ad Ancona il 23 febbraio 1910. Nel 1914, a soli quattro anni, collabora al “Corriere dei Piccoli”, realizzando dei disegni di animali all’interno di un giardino immaginario. Si trasferisce quindi a Roma con la famiglia ed illustra le copertine per una rivista della Croce Rossa Italiana Giovanile. A Roma parteciperà alla decorazione del salone del Teatro del Gruppo Campo Marzio Trevi Colonna. In Umbria Viene ricordato per essere divenuto Direttore della fabbrica di ceramiche Rometti di Umbertide.
Nel 1931 si costituisce il gruppo dei “nuovi pittori romani” fondato dallo stesso Cagli, insieme a Capogrossi e Cavalli, primo nucleo della “Scuola Romana”. Cagli fu un esponente cruciale della pittura murale: nel 1933 le sue opere saranno presenti alla V Triennale con Sironi e Carrà. Successivamente nel 1934 inizia a collaborare con la storica “Galleria della Cometa”.


Gli anni del regime fascista
La vita artistica di Cagli sotto il regime fascista non fu facile: verrà accusato di disfattismo dalle autorità fasciste a causa del tema di alcuni suoi dipinti, in mostra durante l’Esposizione Internazionale di Parigi, che Galeazzo Ciano ordinerà di distruggere. Tuttavia l’ordine di Ciano verrà disatteso, ma Corrado Cagli e tutto il gruppo della Galleria La Cometa sono costretti a lasciare l’Italia. Per cui dal 1939 si trasferirà a New York dove combatté nell’esercito degli USA contro i nazifascismi europei. Opere di Cagli fanno parte delle collezioni artistiche di musei e fondazioni di tutto il mondo. Dopo aver esposto nelle più importanti gallerie ed aver ottenuto un riconoscimento universale, Cagli si spense a Roma il 28 marzo 1976.

Il legame con Terni
L’artista anconetano è legato alla storia di Terni per aver progettato nel fondo della vasca inferiore i segni zodiacali per la Fontana di Piazza Tacito nel 1934. La mostra in corso a San Gemini “Corrado Cagli – intorno alla Fontana dello Zodiaco”, è articolata in due spazi: a Palazzo Vecchio e nella Sala multimediale dell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena). A Palazzo Vecchio sono esposti i dipinti del periodo della Scuola romana e alcuni disegni della stessa stagione, fra i quali spicca un’autentica rarità il cartone preparatorio di oltre tre metri per due che l’artista utilizzò per realizzare “Orfeo incanta le belve”, il grande affresco per la XXI Biennale di Venezia del 1938, opera andata distrutta, per cui il bozzetto rimane l’unico documento originale di quell’impresa.
Nell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena verranno esposti, riproposti insieme dopo molti anni, mai in Umbria, i dodici più dodici pannelli preparatori delle due versioni dei Segni zodiacali del 1934 e del 1961 della Fontana dello Zodiaco di Terni, allestiti ad anelli di tre metri di diametro.
La mostra è visitabile fino al 9 di ottobre.
