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Un’antica leggenda narra che la città di Amelia sarebbe stata fondata dal mitico re Ameroe, figlio di Atlante.


Secondo Catone il censore nel 1134 a.C., una comunità si stanziò in quest’area chiamata Ameria, anche se è più probabile che un primo nucleo abitato si sia formato intorno al X – XI secolo a.C.
Durante il periodo imperiale, Amelia era un fiorente centro commerciale, sia per la sua buona posizione difensiva, sia per un importante porto fluviale nei pressi di Orte che la collegava a Roma.
Numerose sono le ville costruite tra il I ed il IV secolo d.C., e molti sono i reperti di epoca romana conservati nell’atrio del Municipio.
Il rinvenimento più importante però, è stato quello della statua bronzea di Germanico, figlio di Druso Maggiore e padre di Caligola, alta ben m. 2,14.

musei di Amelia

La statua venne alla luce nel 1963, durante dei lavori di sbancamento effettuati al di fuori della cinta muraria.
Amelia era accessibile da sei porte di accesso, di cui oggi solo quattro sono rimaste percorribili; Porta Romana è l’accesso principale, ed è stata costruita tra il XVI ed il XVII secolo, sulla sommità è presente un’epigrafe dedicata alla Madonna, che salvò la città dal terremoto del 1703.
Costeggiando le Mura Poligonali (IV – III sec a.C.), si arriva alla Porta di Ponte Sisti, che per le sue caratteristiche è considerata contemporanea alle mura.
Sempre seguendo le mura si giunge ai suggestivi Giardini d’Inverno, tramite i quali si arriva alla Porta della Valle, qui si giungeva all’acropoli, da cui si poteva tenere sotto controllo la viabilità che conduceva ad Amelia.
Salendo si raggiunge Porta Posterola, risalente al XIII secolo, in epoca medievale era un posto di dogana.
La postierla infatti o pusterla, stava ad indicare “porticina di dietro”, e nelle fortificazioni era una piccola porta aperta in un luogo appartato, per consentire le comunicazioni tra l’interno e l’esterno.
Si passa poi alla Porta del Leone, anch’essa di epoca medievale insistente su evidenze archeologiche precedenti.
Sempre costeggiando le mura, sopra via Nocicchia, sono visibili le porzioni della Porta del Sole, nell’area degli orti sono state rinvenute le tracce di due importanti percorsi stradali che si dirigono verso la porta, probabilmente ricollegabili alle mura poligonali.

musei di Amelia
musei di Amelia

I MUSEI DI AMELIA


Entrando da Porta Romana e proseguendo sull’antico cardo romano si arriva in Piazza Augusto Vera, in cui si trova la Chiesa di San Francesco, risalente al 1401 e nelle immediate vicinanze sorge il Chiostro dell’ex convento e Palazzo Colonna.
All’interno del Chiostro vi è la prima tappa del circuito: il Museo Archeologico e la Pinacoteca “Edilberto Rosa”.
Il museo è tra i più importanti dell’Umbria, oltre alla grandiosa statua di Germanico, conserva reperti che vanno dall’epoca preromana all’epoca medievale e si snoda su tre piani.
La Pinacoteca include nel percorso la preziosa tavola di Piermatteo d’Amelia, con la raffigurazione di Sant’Antonio Abate.
Vicino al Museo Archeologico si trova Palazzo Venturelli, costruito grazie al riutilizzo degli ambienti romani preesistenti.
Da qui si passa a Palazzo Petrignani, risalente al XVI secolo; grazie alla famiglia Petrignani è possibile ammirare le sale affrescate del piano nobile con affreschi risalenti al XVI – XVII secolo.
Tra questi spicca in particolar modo quello della Sala dello Zodiaco, in cui sono rappresentati l’incontro tra Attila e Leone IV, le allegorie delle quattro stagioni, i segni dello zodiaco e le piantine di diverse città.

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L’ultima tappa del circuito museale arriva alle Cisterne Romane, opere destinate all’approvvigionamento idrico, tramite la raccolta di acqua piovana.
Si tratta di dieci grandi ambienti a pianta rettangolare con copertura a botte, realizzati nel I secolo a.C., momento in cui la città ebbe il suo massimo splendore.
Le cisterne sono situate sotto Piazza Matteotti, all’estremità settentrionale della città in cui in epoca romana sorgeva il foro.
Gli ambienti attualmente visitabili sono solo tre, tra cui il primo che ha mantenuto la sua originale caratteristica di impermeabilità, grazie all’utilizzo dell’opus signinum, ovvero il cocciopesto.

Il Museo Archeologico apre il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Palazzo Petrignani apre anchesso venerdi, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.
Le Cisterne Romane sono aperte sempre negli stessi giorni ma dalle 10:30 alle 13 e dalle 16 alle 18.