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Il piccolo paese di Cannara, di appena 4314 abitanti (ISTAT, 2017), fu fondato in periodo romano in un’area acquitrinosa diventata terreno fertile grazie alla bonifica effettuata dagli abitanti della vicina cittadina di Urvinum Hortense, sempre in epoca romana. Il terreno che circonda il paese è tutt’oggi molto fertile e rappresenta ancora la radice economica del centro abitato. E’ qui che i così detti “Cipollari” coltivano e vendono uno dei presidi Slow Food (nonché Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano) più noti in Umbria: la cipolla di Cannara. La varietà che qui si coltiva è caratterizzata da un’indiscutibile dolcezza, digeribilità e morbidezza, peculiarità che la rendono adatta alla preparazione di una sorprendete gamma di piatti locali molto eterogenei.
Si va dalle insalate insaporite con cipolla rossa, ai sughi e condimenti preparati con la tipologia dorata, fino alle preparazioni da forno realizzate con la dolce Borrettana. Non è necessario essere dei provetti chef per poter gustare questi piatti locali golosi in un’atmosfera semplice e spensierata. E’ sufficiente fare un salto alla tradizionale Festa della Cipolla, evento sentitissimo dagli abitanti della zona che si svolge fra le vie del paese di Cannara dal 1981.
Durante le prime due settimane di Settembre, le strade del centro abitato si popolano di centinaia di persone, che aspettano anche molto tempo per poter entrare nelle taverne tradizionali dove i cuochi del paese cucinano, ognuno a modo suo, il prezioso ingrediente, rigorosamente a chilometro 0.

L’atmosfera è quella di una caratteristica sagra, con musicisti locali, pista da ballo, bancarelle, tavoli in legno e camerieri giovani e meno giovani, tutti impegnati nel creare per i visitatori un clima caldo e caciarone, senza alcuna rinuncia sulla qualità di cibo e bevande. In quest’area vengono infatti prodotti anche ottimi vini, dal più informale grechetto dei Colli Martani, bianco, al più corposo e violento Montefalco Sagrantino DOCG. E’ invece perfetto per il dolce il Colli Martani Vernaccia, un passito rosso DOC, prodotto da vitigni Vernaccia nera e Vernaccia, solo in alcune zone della provincia di Perugia, tra le quali figura Cannara. Le locande che animano la festa hanno nomi fantasiosi: La taverna del catello, El cipollaro, Il rifugio del cacciatore, il giardino fiorito, e molti altri, tutti meritevoli allo stesso modo di un goloso assaggio.
L’offerta dei menù è sufficientemente diversificata, per soddifare tutti i gusti. Impossibile non lasciarsi andare ad un’esprienza street food con le croccantissime “chips di cipolla” che scrocchiano piacevolmente sotto i denti come patatine. Consigliatissime anche le cipolline borrettane in agrodolce. Un coraggioso test gourmet per veri amanti della pasticceria? L’assaggio a fine pasto dell’opulento bombolone fritto con crema pasticcera aromatizzata alla cipolla.