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“Francesco pertanto balza in piedi, fa il segno della croce, appronta un cavallo, monta in sella e, portando con sé panni di scarlatto, parte veloce per Foligno”

Tommaso da Celano

Foligno – è la storia più diffusa – Francesco, il futuro poverello di Assisi, giunto in Piazza Grande, intraprende la strada verso la rinuncia ai beni terreni: porta con sé merci e stoffe pregiate, prese al negozio del padre, vende tutto e, “con un colpo di fortuna”, liquida pure il cavallo. Avendo comunque un sacchetto riempito di monete, non ha ancora rinunciato ai beni terreni, ma, lasciata la città, camminando per le campagne e poi giunto nella chiesa di S. Damiano, il fatto è compiuto: d’impeto prende i soldi della vendita e li getta fuori dalla finestra, in mezzo alla polvere.

In Piazza Grande, odierna Piazza della Repubblica, è accaduto un evento esclusivo ed è accaduto in una delle più singolari creazioni delle città italiane: la piazza. Il divario tra la nostra idea di piazza e quella del passato ad oggi è molto forte; ma fantastichiamo un po’, retrocedendo diverse epoche, immaginiamo Piazza Grande in una Foligno medievale: vediamo un luogo d’incontro; tra straccioni e facoltosi si svolgono cerimonie religiose e manifestazioni civiche; si commercia pure… si negoziano con tenacia bestie, cibarie, merci e panni pregiati. Osserviamo un luogo definibile come spazio d’uso pubblico, dove la vendita dei beni di Francesco, manifattura di alta qualità, confermano in Foligno un ruolo commerciale importante, dove si negoziano articoli pregiati come “i panni di scarlatto”.

piazza grande di foligno - palazzo

Siamo nel 1205: Francesco, iniziato il pellegrinaggio, è all’interno di una piazza ove si concentrano alcuni mercati interregionali, o meglio internazionali, dove sono presenti merci di lusso come spezie, vini pregiati, sete, ornamenti preziosi; destinati ai signori dei castelli e alle mense dei potenti. Di aristocratici, Foligno, ne è abitata: il giovane Federico II di Svevia, futuro re e imperatore, da poco meno di un decennio, passa la sua infanzia in città; ricordandola, in seguito, come il luogo ‘nel cui splendor ebbe inizio la nostra fanciullezza’. Si costruisce persino un palazzo per ospitarlo, presso i conti di Antignano, forti sostenitori dell’Impero, e il piccolo Federico muove i primi passi anche in Piazza Grande, nel cuore di Foligno.

Federico II e San Francesco: spettatori di un cantiere a cielo aperto

Due grandi uomini, simboli della nostra identità culturale, hanno vissuto la piazza di Foligno. Con i loro occhi sono stati persino testimoni, almeno in parte, dello sviluppo sì urbano ma soprattutto artistico di una città. Federico, infante, trova una piazza ancora in pieno divenire: il monumentale Palazzo delle Canoniche, sebbene i successivi rimaneggiamenti, si impone già dall’XI secolo; la cattedrale di San Feliciano, da decenni è in continuo cambiamento – il tetto è decisamente più basso, la luce più profonda e la facciata laterale, che spicca su piazza della Repubblica, deve aspettare ancora qualche anno per ostentare, almeno in parte, quanto vedono i nostri occhi.

Francesco, arrivato in piazza nel 1205, osserva, diversamente dal giovane Federico, una piazza piuttosto evoluta: la cattedrale, da circa tre anni, è caratterizzata dall’irripetibile portale, sebbene manchi ancora il livello superiore costruito tra Quattro e Cinquecento; accanto, i nuovi borghesi costruiscono piccoli casamenti, adibiti a botteghe o abitazioni, preparando dunque le fondamenta al successivo e trecentesco Palazzo Trinci.

Via vai di uomini, la piazza continua a modificarsi e Federico II, ormai imperatore, torna a Foligno nel 1240. Sul lato opposto al Duomo, vengono costruiti tre notevoli edifici: il Palazzo del Podestà, luogo adibito alle adunanze popolari – visibile mediante l’elegante segno dell’arco ogivale – e, alla sua sinistra, i palazzi dei Priori e del Capitano del Popolo, anch’essi del XIII secolo ma oggi raccolti da un’unica facciata ottocentesca.

Insomma, il tempo scorre e Piazza Grande, con il suo mercato ed i suoi edifici in crescita, è testimone delle ambizioni e delle paure di uomini che hanno costruito la nostra identità europea e italiana.

piazza grande di foligno - veduta
piazza grande di foligno - scultura