Un esempio di come la tecnologia può essere a servizio della relazione, creatività. A Casaglia esiste una struttura, il Centro Atlas, che ha sviluppato un percorso di arte terapia per aiutare bambini e ragazzi affetti da autismo e altre forme di disagio. La particolarità di questo metodo è che si basa sull’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il centro è una associazione no profit nato nel 2016 grazie all impegno di professionalità quali ingegneri, psicologi, arteterapeuti e artisti. La visione che li guida è che il linguaggio non verbale e quello artistico possa servire ad entrare in relazione con situazione di disagio mentale, incluso l’autismo. Spesso i soggetti autistici nell’isolarsi concentrano le loro attenzioni sul mondo digitale, come smartphone, pc ma non solo.

L’Associazione Atlas è innanzitutto uno spazio di inclusione, crescita, formazione e ricerca. «Accogliamo sia i “cosiddetti normali” – spiegano dal Centro – con i disagi che la vita comporta, che persone con gravi disabilità intellettive e relazionali, affinché grazie al motore della creatività, dell’arte e della bellezza, possano trovare un senso profondo al proprio percorso di vita per realizzarsi in una dimensione relazionale.
Utilizziamo l’arte declinata in tutte le sue espressioni, e le artiterapie, insieme a innovativi approcci di comunicazione verbali e non verbali a mediazione tecnologica». Centrale è un approccio che stimola tutti e cinque i sensi e la loro integrazione. Si cerca di facilitare la comunicazione verbale, disturbata o assente ad esempio nei pazienti psicotici e autistici.
L’idea è venuta a Simone Donnari, ispirato dal film “Sogni” di Akira Kurosawa che, coltivando un sogno, lo ha reso poi realtà.
La parola chiave è rispecchiamento. Ovvero quello dove il soggetto in terapia viene messo in comunicazione con se stesso e con il mondo esterno attraverso uno specchio tecnologico. Un software a cui hanno lavorato per anni ingegneri e università italiane, tra cui quelle di Perugia e di Parma.
I neuroni specchio sono un meccanismo neurologico ancestrale che ci consente di emulare quello che vediamo che si attiva quando un individuo compie un’azione e quando l’individuo vede la stessa azione compiuta da un altro soggetto. Ed ecco che al Centro Atlas è possibile entrare nei disegni oppure i ragazzi possono disegnare la voce.
Sono attivi progetti di ricerca con diverse Università italiane e tre progetti Erasmus+ con partner internazionali (Tablo 2015-2018, Create 2016-2018, Erasmus+ KA1 2017). In tale scenario si mira inoltre a sostenere la motivazione e la formazione continua di operatori e volontari mediante intervisioni settimanali e organizzazione di seminari teorico-pratici, giornate di studio e convegni.
Atlas raccoglie anche la sfida della “rivoluzione digitale” per far si che i nuovi mezzi multimediali e tecnologici non siano strumenti di isolamento ma veicoli di espressione e relazione profonda e ha sviluppato un sistema di software interattivi. L’idea ha ricevuto un finanziamento da parte della Fondazione Charlemagne e dalla Chiesa Valdese.
Centro ATLAS
Ass. Sementera Onlus – Ass. ATLAS Onlus – Strada Villa Gemini, 4 – 06126 – PG
YOUTUBE: https://www.youtube.com/user/simo4444
FACEBOOK: https://www.facebook.com/atlascentre/