Un amore breve, ma di profonda intensità, finito in quella che, forse, è l’ultima tragedia romantica della Belle Epoque con uno scenario d’eccezione: il Trasimeno.
La storia è quella di Vittoria Aganoor Pompili, tra le più grandi poetesse dell’Ottocento. Figlia di Edoardo Aganoor, un conte di origini armene, e di Giuseppina Pacini. Nacque a Padova nel 1855 e lì trascorse la sua infanzia. Successivamente si trasferì a Venezia con la famiglia, poi a Napoli. Frequentava persone di grande cultura, come Andrea Maffei e Antonio Fogazzaro. Come poetessa, ebbe come maestro Giacomo Zanella (poeta e traduttore veneto) e pubblicò diverse poesie nella rivista diretta dall’amico Domenico Gufi.
Il racconto di una passione, quella per la poesia, ispirata dagli intensi colori, stagione dopo stagione, dei panorami del Trasimeno. Bella, ricca, elegante e poetessa dotata di grande talento, l’arrivo di Vittoria Agaanor a Perugia nell’estate del 1901, a seguito del matrimonio con il deputato di Guido Pompili, fece molto parlare. È proprio in questo momento che la poetessa si innamorò del lago Trasimeno. Si divise, infatti, tra il suo salotto a Perugia (definito da Leopoldo Tiberi “la corte di una regina”) e i soggiorni a Monte del Lago, il cui panorama sul Trasimeno ispiro la stesura di mole poesie.
Colpita da un brutto male Vittoria, all’età di 55 anni, morì nel 1910 in una clinica dopo un’operazione. Guido, poco ore dopo, incapace di sopravvivere al dolore per la perdita dell’amata moglie, si tolse la vita con un colpo di rivoltella.
Dall’animo inquieto e ribelle, emozioni che manifestava nelle sue poesie, Vittoria veniva considerata una poetessa aristocratica e allo stesso tempo spontanea ed immediata. Senz’altro l’Umbria, con i suoi paesaggi e con la sua storia, avrà affinato la sua vena poetica e sarà stata per lei fonte di ispirazione.

LUOGHI DELLA POETESSA
Dopo una passeggiata a Monte del Lago, è impossibile non notarla. Villa Aganoor Pompili, all’ingresso del paese, fu realizzata attorno alla metà del XIX secolo da Giuseppe Pompili – accorpando alcune case d’affitto e demolendone altre per far posto al giardino – come centro amministrativo della grande tenuta di circa 200 ettari che i Pompili possedevano nella zona. Per la sua posizione dominante sulla sponda orientale del lago Trasimeno la villa è detta anche “Villa Alta”.
Nella parte centrale è sormontata da un’altana che permette di godere di una vista magnifica sul lago e sulla campagna circostante; nella parte a sud, più bassa, vi è il “terrazzo della poetessa”: dedicato appunto alla poetessa Vittoria Aganoor. La villa non ha parco ed è circondata da un grazioso giardino diviso in due parti con diverso orientamento. Le essenze che vi si trovano sono sempreverdi, palme, tigli e una antica magnolia; le aiuole sono attualmente, per lo più, coltivate a rose. La Villa padronale è il luogo più rappresentativo della vita di Vittoria Aganoor e Guido Pompili. Attualmente è di proprietà della famiglia Mazzi-Olivelli-Palombaro.
Le loro salme riposano in delle più belle tombe del cimitero monumentale di Perugia, impreziosita dallo stemma dei due coniugi, costituito da un sole nascente ed un leone rampante, ed una scritta in armeno, terra di origine della famiglia della poetessa Vittoria Aganoor, che corre lungo tutta la base del tetto. Dal 1998 il Comune di Magione organizza un Premio Letterario dedicato alla poetessa.

Dopo la pioggia
Le nubi ripiegano l’ale
Al fresco alitar di levante;
sottili tra l’erbe e le piante
oscillano ponti d’opale.
Laggiù non più livido e fosco
Color di melmose maremme
Ma fra le radure del bosco
Il lago sfavilla di gemme.
Risorgi, o mio spirito; imìta
Il fior delle roride aiuole
Già prono dal nembo. La vita
È bella; v’è ancora del sole!
(Da Poesie complete)
