Sono umbra eppure, mea culpa, ho scoperto da poco che l’Umbria è stata, soprattutto dagli anni ’60 in poi, grandissima fonte d’ispirazione per artisti e scultori. Si parla tanto di Land Art, ma che cos’è e dove la si può trovare nella nostra regione?
Land Art significa fare arte lontano dall’atmosfera “chiusa” e tradizionale degli spazi espositivi museali, utilizzando il paesaggio non solo come soggetto ma come materia stessa.
Il Land-artista ci porta a riflettere sulla questione del rapporto uomo-ambiente, tanto che questa forma d’arte potrebbe essere considerata l’espressione artistica della questione ambientale.
Oggi esistono numerose e imponenti opere disseminate in tutta l’Umbria tanto che non è facile creare e suggerire un unico itinerario da percorrere, ma ci proverò!
Si potrebbe partire da Todi dove il parco monotematico “Beverly Pepper”, progettato e disegnato dall’artista di Brooklyn, ospita bellissime sculture realizzate con materiali che dialogano perfettamente con il paesaggio circostante: ferro, acciaio inox e pietra serena.



Beverly Pepper, da non considerarsi artista concettuale ma con mascherina al lavoro nelle acciaierie, crea un percorso di circa 30 minuti, costellato di sculture più o meno imponenti: tra queste le quattro colonne o monumenti totemici (foto 4) e quelle che lei chiama “lunette” ovvero panchine in pietra serena (foto 5), dove è possibile sedersi e ammirare il panorama, la città, le sculture, respirando tutta l’amenità del luogo. Una passeggiata suggestiva e a tratti davvero romantica.


(per approfondimenti visita il sito www.fondazioneprogettibeverlypepper.com),
Dopo aver visitato non solo il parco monotematico ma anche l’incantevole città di Todi si potrebbe proseguire in direzione di un altro luogo permeato di bellezza e storia: Spoleto.
Nel 1962 le case, le terrazze, le piazze, gli archi medievali, i vicoli e le pendici della Rocca Albornoziana di Spoleto furono rese ancora più belle dalla presenza di ben 104 sculture realizzate da 53 tra i più noti artisti del XX secolo.
Oggi rimangono presenti in luoghi simbolici della città le seguenti opere monumentali:
Teodelapio di Alexander Calder
Stranger III di Lynn Chadwick
Colloquio Spoletino di Pietro Consagra
Spoleto 1962 di Nino Franchina
Il dono di Icaro di Beverly Pepper
Colonna del Viaggiatore di Arnaldo Pomodoro
È proprio quest’ultimo artista che ci fa ripartire in direzione della “terra del Sagrantino” tra Foligno, Montefalco e Bevagna.
A Bevagna infatti, nelle tenute Lunelli, è presente uno spettacolare monumento architettonico: Il Carapace di Arnaldo Pomodoro. Un’opera che ha richiesto ben sei anni di lavori ed è stata inaugurata e aperta al pubblico, per visite e degustazioni, nel giugno 2012. È la prima scultura al mondo nella quale si vive e si lavora. Si offre allo sguardo come una grande cupola ricoperta di rame, incisa da crepe che ricordano i solchi della terra che l’abbraccia. Un elemento scultoreo a forma di dardo di colore rosso che si conficca nel terreno sottolinea l’opera nel paesaggio.
Una visita con degustazione è decisamente obbligatoria!
Per approfondimenti visita il sito www.tenutelunelli.it

Ed ora dirigiamoci verso la città che ospita l’artista umbro contemporaneo forse più famoso: Alberto Burri, noto come l’artista dei sacchi. Partiamo da una frase che il Burri disse alla moglie “Chi vorrà vedere i migliori Burri, dovrà venire qui, in Umbria, a Città di Castello”.
Una premonizione? Fatto sta che una visita agli Ex Seccatoi del Tabacco, inaugurati nel 1990, è altamente consigliata agli amanti di arte contemporanea. Gli Ex Seccatoi si trovano nell’immediata periferia di Città di Castello e costituiscono un esemplare recupero di archeologia industriale operato per volontà di Alberto Burri.
Un suo imponente monumento lo si trova anche a Perugia ed è chiamato Il Grande Nero. Collocato all’interno della Rocca Paolina quest’opera contemporanea si fa ben notare all’interno di una cornice puramente medievale e sembra quasi dare il benvenuto ai visitatori trovandosi lì in cima alle scale mobili che da Piazza Partigiani portano direttamente in centro.
Per approfondimenti visita il sito www.fondazioneburri.org

Salutiamo Città di Castello e riscendiamo verso il capoluogo umbro, ma prima potremmo fare tappa a Tuoro sul Trasimeno dove si trova “Campo del Sole”, un imponente insieme architettonico, un museo all’aperto, unico nel suo genere che sorge a Punta Navaccia, progetto ideato dal noto artista Pietro Cascella con la collaborazione dello scultore Mauro Berrettini e della scultrice svizzera Cordelia von den Steinen. È una sorta di “memorial” non riferito a nessun evento particolare, ma che riassume in sé la memoria del particolarissimo spessore storico di questi luoghi. Ricordiamo che qui venne combattuta la celebre battaglia tra romani e cartaginesi durante la Seconda Guerra Punica.
“Campo del Sole” è composto di due stazioni dedicate a questa “architettura di sculture”, carica di suggestioni, prodotta in progress, tra il 1985 e il 1989, da artisti di fama internazionale, utilizzando la pietra arenaria locale. Il complesso si compone di 27 colonne sculture, disposte intorno ad una tavola centrale a formare una spirale del diametro di 44 m.

Qui nella zona del Trasimeno, terra di stupendi tramonti, lungo le sponde del lago, tra monumenti che formano giochi di ombre a terra, è altamente consigliata una passeggiata serale che restituisce benessere al corpo e alla mente!
E infine concludiamo il nostro itinerario, suggerito ma non obbligatorio, a Brufa una frazione nel comune di Torgiano, dove dal 1987 è presente una mostra permanente all’aperto di sculture moderne di apprezzati artisti. Ogni anno, da allora, uno scultore viene invitato ad esporre i propri lavori per le strade che dominano i vigneti e le piazzette del borgo, acquisendo un’opera per ciascun artista. Le opere sono collocate in maniera tale da arricchire l’ambiente agricolo e urbano, lungo la strada collinare che congiunge Ponte San Giovanni a Torgiano, dove tra l’altro, nella tenuta Lungarotti, è presente un’altra scultura di Beverly Pepper: La Triple twist


Questi sono alcuni tra i principali esempi di Land Art in Umbria, ma ce ne sono altri dislocati in altre città come ad esempio Terni (città delle acciaierie) o Castelbuono (Bevagna) e tanti altri magari ancora da scoprire o realizzare…
Finisce qui il nostro viaggio alla scoperta dell’Umbria attraverso un’arte “ambientalista” come la Land Art.
Salvador Dalì diceva: “Il meno che si possa chiedere ad una scultura è che rimanga ferma”, e ferme rimarranno in attesa di specchiarsi nei vostri occhi.