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Prosegue il cammino alla scoperta dei luoghi francescani. Oggi vorrei portarvi alla scoperta di un luogo affascinante e ricco di storia. Parliamo del convento di San Francesco di Arrone, un santuario che ha origine da una prima comunità di francescani, i quali si stanziarono nella Valnerina, dopo la predicazione di Francesco a Narni, a Terni e nel Ternano, forse dal terzo decennio del secolo XIII.

Il complesso è documentato per la prima volta nei registri del 1291. Secondo i “Registri vaticani” risulta che, tra il 5 e il 9 giugno di quell’anno, con una bolla di Nicolò IV “Licet is“, ricevette l’indulgenza insieme ad altri centri della Valnerina.

Arrone - santuario di San Francesco

La struttura del complesso

La chiesa di San Francesco in Casteldilago è preceduta da un portico a tre fornici, i cui archi poggiano su pilastri. Nella parte superiore si estende un loggiato.
La tecnica muraria è in blocchetti di pietra calcarea.
Non ci sono decorazioni esterne, salvo le modeste cornici d’imposta degli archi del corpo anteriore della chiesa e del portale d’ingresso archiacuto, sormontato da una croce di San Maurizio. L’interno è a navata unica coperta con tetto a due falde, sorretto da capriate lignee a vista. È presente un presbiterio quadrato, coperto da una volta a crociera costolonata, la retrostante sagrestia della stessa forma e di dimensioni pressoché uguali, è aggiunta posteriormente.

Le decorazioni interne

L’ambiente originario era molto semplice, con il pavimento in cotto e capriate in vista, e che fu arricchito nel XVI da due altari, decorazioni a stucco e pitture. Per quanto riguarda la parete sinistra è visibile uno dei pochi resti della decorazione pittorica preesistente alla ristrutturazione tardo cinquecentesca, ossia una Madonna col Bambino, poco più di una sinopia, riferibile alla fine del XIV secolo.

L’arco trionfale interno è decorato con i resti di un’Annunciazione, a sinistra l’Angelo Annunziante, a destra la Madonna Annunziata; sui piedritti si aprono due nicchie ove sono poste, a sinistra, la statua di Sant’Antonio abate, a destra Sant’Antonio da Padova. Sulla parete di destra un affresco raffigura un giovane San Valentino con in mano Casteldilago.
Nelle vele erano affrescati gli Evangelisti, dove attualmente rimangono solo San Luca e San Matteo, mentre sulle costolature rimane parzialmente una decorazione a festoni floreali.

santuario di San Francesco ad arrone interno

I vari utilizzi della struttura

Durante l’epidemia di spagnola del 1918-1920 fu adibito a lazzaretto. In seguito divenne abitazione del custode del cimitero.
Negli anni ’50 del secolo scorso il complesso fu abbandonato e cadde in rovina, ma venne recuperato solo alla fine del secolo, con lavori ultimati nel 2003.
Oggi è in parte utilizzato come caserma dei carabinieri, in parte come sede del Parco Fluviale del Nera.

san francesco ad Arrone - affresco