Quanta storia e quanti avvenimenti raccolgono il colle Ciciano: il vero luogo che lega gli uomini di Spoleto e il suo santo, Ponziano.
Una volta deciso di allontanarmi dal Duomo di Spoleto, intuisco di non poter voltare le spalle a tanta delicatezza. Abbassando lo sguardo alla facciata, dirigo i miei occhi ad un angolo, sul fianco sinistro della chiesa. Scorgo una piccola scalinata e mi chiedo: sarà il caso o il viottolo è un mezzo per non voltare le spalle a tanta poesia!? Combinazione artistica o no, decido di prenderla: oltrepasso i vicoli di piazza della Signoria e mi ritrovo in via del Duomo… cammino, continuo a scendere vecchie scalinate e mi ritrovo in via Ponziana; il nome non mi è nuovo. Riflettendo sulla denominazione, mi rendo conto di aver valicato le antiche mura e di fiancheggiare la Via Flaminia. A un tratto, alla mia sinistra, un moderno sottopassaggio che attraversa l’antica via aiuta la mia amnesia e felice che la visita non sia terminata, leggo, in un cartello, ‘Monastero di San Ponziano’.

San Ponziano, la sorgente miracolosa e la chiesa
Oltrepasso il portale delle mura difensive, calpesto un accogliente pavimento in pietra e proprio tra quei ciottoli, intuisco, prima ancora di entrare, di trovarmi in un luogo sacro. Fantastico un po’; immagino il giovane Ponziano. Oh Sventurato… come tant’altri uomini, subì una crudele sorte! Avendo predicato il nome di Cristo gli fu reciso il capo sul Ponte Sanguinario e nonostante la distanza il capo ritardò la sosta, posandosi infine sul colle Ciciano. Da lì a poco, come da Narciso nacque l’omonimo fiore, dal sangue di Ponziano nacque una sorgente miracolosa e uomini e donne non impiegarono molto a farne un luogo di culto.
Freno la mia fantasia e osservo la delicata facciata; che sorpresa per noi contemporanei! Una facciata costruita tra XI e XII secolo ma aggiornata, senza alcun disturbo estetico, nei primi anni del ‘300 con un timpano analogo a quello del Duomo. Chissà quale immagine presentasse l’edicola al suo interno!? Il campanile non è da meno: appare ad oggi come opera contemporanea alla facciata, almeno in parte, ma ancora prima della costruzione della chiesa era una torre d’avvistamento, posta in posizione assai strategica a controllare la Via Flaminia.
Attraverso il fine portale, decorato da ornamenti musivi geometrici ai lati, noto due leoni posti in basso, come a provocare timore ai più eretici. Ritorno a fantasticare e, difformemente, considero quanto quei leoni siano stati mansueti con san Ponziano, poco prima della sua esecuzione, quando fu gettato nella loro fossa. Ad ogni modo entro in chiesa! Sono abbagliato da un’architettura bianca, elegante, estesa verso l’alto. Che significa tutto questo? Qui, nel 1788, elaborato il nuovo gusto neoclassico in quasi tutte le province d’Europa, si decide di ammodernare la chiesa e Giuseppe Valadier, tra i più acclamati architetti neoclassici, fu incaricato di farne un nuovo progetto.


La cripta
Procedo verso l’altare e immessomi nella navata di sinistra scorgo un angusto e oscuro corridoio. A destra, addossate alla parete, si adocchiano le arcate medievali del XII secolo, proseguendo, a sinistra, dei sarcofagi. Allora mi vengono in mente nuove immagini: quando nel X secolo il luogo era noto sì come cenobio di san Ponziano ma ancora come sacratissimum cymiterium. Un cimitero sacro, custodito da monache penitenti e da monaci siriani che raccoglievano con devozione sepolture per più martiri.
Infine, metto piede nella cripta, costruita anch’essa, come per la facciata, tra XI e XII secolo. La struttura della cripta è anch’essa cambiata: prima degli ammodernamenti di Valadier si poteva entrare da tre punti; corrispondenti alle navate. Ma i nostri occhi possono comunque ammirare una struttura pressoché inalterata con delle interessanti e giocose colonne coniche. Ma ciò che stupisce, tra le varie decorazioni reimpiegate, è il capitello romano posto al di sotto di una colonna, piuttosto che sopra, con l’aggiunta singolare di cavità che simulano un volto umano.
Per informazioni su orari e giorni di apertura http://www.sanponziano.it/