Nel fine settimana del 15-16-17 Luglio 2022, torna l’appuntamento a Poggio di Otricoli, in provincia di Terni, con le Giornate Medioevali.
La manifestazione, curata dall’associazione ‘Castrum podii medii’, nasce con lo scopo di riportare il borgo antico, ancora una volta indietro nel medioevo, attirando ogni anno, migliaia di visitatori e appassionati.
Nel piccolo centro umbro, per tre giorni e tre notti dalle ore 20,00 fino a tarda notte, si palesa il Medioevo più coinvolgente, più dinamico e più goliardico.
Nelle tre serate, troverete per le strade ovunque artisti, artigiani e personaggi pittoreschi che vi accoglieranno con stupore e meraviglia tra numerosi Giochi, Musica, Danze e Spettacoli itineranti, il tutto contornato da un’atmosfera di grande festa.

Le antiche origini del castello
Per quanto riguarda l’origine del paesino, si cominciano ad avere notizie storiche intorno all’anno Mille. Il suo toponimo, molto comune in queste zone dell’Umbria e della Sabina, deriva dal termine latino podium-ii che acquisisce il significato di piccola altura. Anche se Poggio e il suo contado furono abitati sin dall’epoca romana, come hanno dimostrato gli scavi archeologici che hanno portato alla luce i resti di una villa rustica, la prima testimonianza scritta riguardante il castello risale al 1237 ed è contenuta in una pergamena conservata presso l’Archivio Storico Comunale di Narni.
Secondo lo storico Bruno Marone, che ha studiato per conto dell’organizzazione, le origini del centro abitato, la nascita di Poggio di Otricoli potrebbe essere legata alla vicenda di Tomaso, detto Maco, “che – secondo Marone – aveva moglie ricca, forse bella, e beni ingenti sparsi qua e là fra Calvi e Narni”.
Questo personaggio di cui parla lo storico, Maco, intorno al 1050 decide al fine di ottenere la salvezza della sua anima, di donare gran parte del suo patrimonio all’abbazia di Farfa. Bruno Marone spiega minuziosamente il perché di questi fatti. “Perché – afferma – nei possessi di quei due sposi è verosimile che resistevano dei luoghi disseminati nella zona dalla Flaminia a Calvi, dove stavano nascendo o forse parzialmente già esistenti, almeno tre centri: Alvenino, Poggio di Otricoli, appunto, e Bubelano.
Dopodiché passano poco più di quattro generazioni e il quadro appare cambiato. Quando il 1237, 14 aprile, e Berardo Egidi vende a Tebalduccio Dogani i suoi beni del castello di Poggio. Passano altri 39 anni e Paolone Dogani – riferisce ancora lo storico – vende tutto al comune di Narni, guadagnando 150 libbre di denari e circa 54 chili d’argento. Qualche tempo dopo Narni acquisterà dai Savelli il resto. Lì il conto fu enormemente più salato: 500 fiorini. Un fiorino faceva 3.5 grammi d’oro”.
Nel frattempo erano spariti i villaggi di Alvenino e Bubelano, un centinaio di famiglie o poco più, probabilmente accolte, in gran parte, in Poggio, un castello possente e già fortificato e più difendibile.
“I Poggiani erano rissosi – racconta Marone – per questioni di caccia e confini spesso finiva a legnate. Specie con gli Otricolani che si sentivano superiori dato che i loro antichi padri possedevano ville verso Sant’Ianni e verso Ara Vecchia. Alte erano le mura di Poggio di Otricoli e impotenti gli Otricolani che venivano picchiati e beffeggiati. Ma i Poggiani – ricorda sempre lo storico – se le davano pure con quelli di Calvi per via dei pascoli contesi e azzardarono anche con Narni che pure era il dominus. Pagavano pegno e cominciavano da capo. Indocili e fieri”.
La magnifica vista che domina la vallata
Inoltre la particolarità di questo paesino arroccato è che dall’alto di Poggio, si può ammirare l’immensa e magnifica vallata del Tevere, andando ben oltre i confini geografici con il vicino Lazio. Si vedono distintamente a sinistra il Soratte, a destra il Cimino e in fondo l’Etruria con la sua storia. Poggio di Otricoli è ancora delimitato per buona parte entro quella che era l’antica cinta muraria, composta da sette torri. Nei secoli passati la Rocca di Poggio era di una strategica importanza tale da essere il punto centrale in chiave difensiva.
Per visionare il programma completo e dettagliato visitare il sito https://www.giornatemedioevali.it/
