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“Sconfitti mai, sempre in piedi”. Era una delle frasi pronunciate spesso da Brenno Tilli, litografo perugino venuto a mancare il 10 giugno del 1990.

E proprio in occasione dell’anniversario della sua morte è stato ricordato con una mostra “I manifesti di Brenno Tilli”, allestita dal 10 al 20 giugno scorso nel vicolo via Colomba, in corso Cavour, e da Umbrò, in via Sant’Ercolano.

Occasione per ricordare l’irriverente Brenno durante le manifestazioni del XX Giugno, festa amata dallo stesso litografo. A ricordarci la sua figura è Renzo Zuccherini, presidente della Società del Bartoccio che, insieme ad altre realtà locali, ha promosso questa esposizione all’interno delle iniziative del cartellone ‘XX Giugno, Festa grande 2021’. “Brenno Tilli era un personaggio versatile e fuori dal comune, che conobbi quando avevo 16 o 18 anni – racconta Zuccherini –, lui era già un uomo maturo, intorno ai 45 o 50 anni. C’era una grande differenza di età, ma divenne il mio punto di riferimento e, forse, per questo motivo da dieci anni mi dedico alla figura del Bartoccio”. “Una volta andammo ad un convegno anarchico a Rimini – ricorda Renzo Zuccherini – e al ritorno la macchina era senza benzina, quindi da il Passo di Viamaggio spense il motore e giungemmo così, in discesa per 20\30 chilometri, fino a San Sepolcro”. 

Satira contro chi governava Brenno Tilli è conosciuto e ricordato per i suoi manifesti irriverenti contro il potere, nacque nel capoluogo umbro il 5 marzo 1911 da Veronica Titoli e Guglielmo, e proprio dal padre apprese il mestiere di litografo, coniugando fin da giovane l’attività professionale a quella politica. “Abbiamo voluto ricordare questa figura – prosegue Zuccherini –, che ha sempre partecipato alla vita cittadina della città ed era sempre presente alle celebrazioni del XX Giugno, in un periodo in cui Perugia è addormenta. Anticlericale, affiggeva davanti la sua bottega, in via Bartolo, manifesti a copia unica graffianti e contro il potere e li dipingeva a mano”. ‘XX Giugno 1859 – Massacri e violenze degli svizzeri a Perugia cui guidava la benedizione del Sommo Pontefice – 1981 PERUGIA NON DIMENTICA’. O ‘Pagine di storia luglio 1984 – Tra la neve e gli abbracci STATO e CHIESA CHIESA e STATO paga il popolo ché fregato’. (inserire foto rinominate da mettere in evidenza e questa anche) Queste sono solo alcune frasi scritte di suo pugno in uno dei suoi tanti manifesti e che i perugini, e non solo, hanno potuto leggere visitando la mostra allestita in suo onore.

Il rapporto con la sua Perugia “Era sicuramente criticato da chi derideva e criticava – continua nel suo racconto Zuccherini –, ma allo stesso tempo era molto applaudito dagli altri. Per tanti perugini era sempre una continua sorpresa: perché quando la mattina passava qualcuno davanti la sua bottega e vedeva i suoi manifesti si metteva a ridere. Lui beffeggiava tutti, anche i suoi amici, come per esempio i personaggi di sinistra che governavano all’epoca la città e loro lo tolleravano”. “Oggi possiamo dire che una figura che si avvicina a quella di Brenno Tilli per la sua satira – conclude il presidente Zuccherini – è la maschera del Bartoccio, non un semplice costume di Carnevale, che con le sue bartocciate deride sempre e solo i potenti, mai gli sconfitti, ovvero chi detiene il potere e fa solo ciò che conviene per il proprio tornaconto”.