Tra le eccellenze del territorio che merita attenzione è il Nobile Collegio del Cambio di Perugia, l’antica sede dei cambiavalute, al cui interno sono conservati magnifici affreschi e pregevoli arredi lignei cinquecenteschi.
L’arte del Cambio trovò sede nei fondachi di Palazzo dei Priori tra il 1452 ed il 1457. Si accede dalla Sala dei Legisti, dove si trovano dei banconi intagliati e intarsiati da Giampiero Zuccari (1615-1621), passando attraverso la sala delle Udienze, destinata alle riunioni e al ricevimento del pubblico. Gli arredi lignei intagliati sono di Antonio da Mercatello e Domenico del Tasso (1490-1501) e le pareti ospitano un ciclo di affreschi tra i più grandi esempi di arte rinascimentale, realizzati da Pietro Vannucci, detto il Perugino, tra il 1498 e il 1500, ispirati a un programma iconografico in sintonia con le tendenze filosofiche neoplatoniche. Questi affreschi sono stati definiti da Edith Wharton, nel suo “La decorazione della casa”, come uno dei “tre soffitti perfetti del mondo”, insieme a quelli del Mantegna a Mantova e dell’Araldi a Parma. Completa l’opera l’autoritratto del Perugino posto in una finta cornice. Adiacente alla sala, inoltre, è la Cappella di San Giovanni Battista con dipinti di Giannicola di Paolo, allievo del Perugino (1513-1528), ricca di lapislazzuli e oro.
A ripercorrere con noi la storia è il Rettore del Nobile Collegio del Cambio, Professor Vincenzo Ansidei di Catrano.

Veduta dell‘interno della Sala dell‘Udienza, Nobile Collegio del Cambio, Perugia. Ciclo pittorico (Pietro Perugino e Collaboratori), Pulpito (Antonio Moys) e arredi lignei (Domenico del Tasso). Fotografia di Sandro Bellu
Qual è stata e qual è tutt’oggi l’importanza del Collegio del Cambio?
“Il Nobile Collegio del Cambio nasce nel XIII secolo come corporazione dei Cambiavalute, una delle arti più potenti della città medievale, cui spettava il compito di vigilare sulla circolazione e commutazione delle monete, nonché la funzione giudiziaria sulle cause di natura commerciale. A queste attività si aggiunse ben presto quella caritativa e assistenziale. Nel frattempo, Nobile Collegio del Cambio e Nobile Collegio della Mercanzia assumevano un ruolo fondamentale nel governo della città, in quanto i loro rappresentanti divennero membri di diritto nella magistratura dei Priori. Alla fine del Quattrocento, vengono commissionati i lavori dell’arredo ligneo a Domenico del Tasso ed il ciclo pittorico al Perugino e pochi anni dopo viene decorata la Cappella di San Giovanni da Giannicola di Paolo. La sede dei Cambiavalute, nella splendida cornice di Palazzo dei Priori, diventa così uno scrigno di tesori artistici, tra i più importanti della città, e sarà meta di turisti e studiosi di tutto il mondo. Oggi, il Nobile Collegio del Cambio è un’istituzione di diritto privato, inserita nel contesto museale cittadino e persegue un’attenta politica di conservazione e tutela del patrimonio artistico ed archivistico di cui è depositaria. Negli ultimi decenni, grazie al sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Perugia, sono stati eseguiti importanti interventi di restauro, sia degli affreschi che dell’arredo ligneo. Più recentemente si è provveduto al restauro conservativo dei portoni e della splendida matricola del 1377. Va, infine, ricordata nel 2010 l’acquisizione di una prestigiosa raccolta di Pesi Monetali, tra le prime al mondo, significativa per ricordare l’originaria attività dei Cambiavalute ed attualmente esposta nelle sale del Cambio”.

Dettaglio Sala dell‘Udienza, Nobile Collegio del Cambio, Perugia: decorazione della Volta, part. Venere, Perugino e Collaboratori e Statua della Giustizia, bottega di Benedetto da Maiano. Fotografia di Sandro Bellu
Qual è la particolarità che contraddistingue il Collegio?
“La continuità nel ruolo di antica istituzione museale autonoma, ma anche la presenza attiva nella vita della comunità cittadina, a cui l’istituzione è profondamente legata. Infatti, durante questo periodo di crisi economica, particolarmente grave nella nostra regione, colpita anche da eventi sismici di portata drammatica, oltre a svolgere i suoi compiti istituzionali, il Collegio ha profuso grande impegno per promuovere il rilancio turistico e la vita culturale della città, con iniziative che hanno riscosso un ampio apprezzamento, sia da parte della cittadinanza che degli studiosi. Nel 2013, con l’eccezionale collaborazione con la Galleria degli uffizi, la mostra ‘Perugino e Raffaello. Modelli nobili per Sassoferrato’ ci ha consentito di esporre capolavori di fama mondiale, tra cui l’autoritratto di Raffaello, di Perugino e di Sassoferrato, provenienti dal museo più famoso del mondo. Nel 2017, sempre sul tema dell’autoritratto, è stata realizzata la mostra ‘Velazquez e Bernini. Autoritratti in mostra al Collegio del Cambio’, con capolavori provenienti da musei di fama internazionale, tra cui la Galleria degli uffizi, la Pinacoteca capitolina, il museo del Prado. Nel 2019, con la mostra ‘Io sono l’atomo in balia dell’infinito’, è stato ricordato il 150esimo anniversario della tragica morte del pittore Federico Faruffini, grande artista che, affascinato dalla bellezza del Collegio del Cambio, ne raffigurò la Sala dell’udienza e la Cappella di San Giovanni. Oltre a queste iniziative di promozione culturale, nel 2018 è stato finanziato il restauro di tre sculture lignee, restituite al loro originario splendore, gravemente danneggiate durante il recente sisma che ha colpito la Valnerina e sono state riconsegnate nell’ottobre scorso alla comunità di appartenenza di Sant’Anatolia di Narco. Inoltre, nel solco della tradizione assistenziale ed ospitaliera, è stato recentemente erogato un contributo all’Azienda ospedaliera di Perugia, a sostegno della lotta contro la pandemia da Coronavirus”.

Dettaglio del ciclo pittorico della Sala dell‘Udienza, Nobile Collegio del Cambio, Pietro Perugino e Collaboratori, Perugia: Autoritratto di Perugino, a sinistra part. Allegoria della Prudenza e della Giustizia, a destra part. Allegoria della Fortezza e della Temperanza. Fotografia di Sandro Bellu
C’è un aneddoto da ricordare?
“Siamo orgogliosi di ricordare che le personalità in visita a Perugia, tra cui anche presidenti della Repubblica e regnanti, esprimono sempre il desiderio di visitare le Sale del Collegio del Cambio e, a tale proposito, ricordiamo con un sorriso la visita nel 1992 della regina madre, Elisabetta d’Inghilterra, che ultranovantenne, ma assolutamente lucida e brillante, firmando il libro d’oro dei visitatori, vide che la prima firma, apposta nel 1926, apparteneva al re d’Italia Vittorio Emanuele III e si compiacque di averlo conosciuto, con evidente riferimento alla propria longevità”.

Volta della Sala dell’Udienza, Perugino e Collaboratori, Nobile Collegio del Cambio, Perugia. Fotografia di Sandro Bellu