Si intitola “Psichedelia” ed è un fantasioso percorso nella cultura visiva degli anni Sessanta, caratterizzata per una cultura che ancora possiamo ancora definire “Pop”.
Terni non è solo una città industriale, ma può essere anche un fondamentale punto di incontro tra arte, musica e cultura. Come in questo caso dove al Caos di Terni è in corso una mostra molto particolare. Qui sono esposti una serie di LP e manifesti musicali che hanno caratterizzato un periodo artistico fondamentale per la nostra storia contemporanea, quello della Pop Art in tutte le sue sfaccettature. Parliamo di un viaggio non soltanto visivo ma anche sensoriale, capace di coniugare la storia della musica e quella dell’arte.


Il fenomeno della psichedelia nelle arti
Per capire a fondo la portata del movimento, bisogna per prima cosa definire quel fenomeno che fa riferimento alla Psichedelia, una particolare corrente emersa nella San Francisco della rivoluzione hippy e che pervase tutta la cultura della seconda metà degli anni Sessanta. Fu un evento talmente importante da esercitare influssi su varie aree artistiche come la musica, la poesia e la grafica, coniugando l’Optical Art alla riscoperta dell’Art Nouveau.
Tuttavia ciò che la contraddistingue è un’arte ispirata soprattutto alle percezioni, alle visioni, indotte spesso anche dall’uso di sostanze allucinogene molto in voga all’epoca.

L’esposizione nella sala Carroponte del museo di Terni
La Sala Carroponte del Caos ospita oltre 70 manifesti dei principali autori della grafica psichedelica, molti originali dell’epoca, alcune riedizioni dagli archivi americani con alcune edizioni speciali firmate dagli artisti. Sono presenti artisti del calibro di Wes Wilson, uno degli ideatori del nuovo stile, Stanley Mouse, Alton Kelley, Rick Griffin e Victor Moscoso, che realizzarono i manifesti per i concerti nei locali di San Francisco per le prime esibizioni di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Grateful Dead, Jefferson Airplane, The Doors, Frank Zappa, Pink Floyd. Sono esposti anche manifesti psichedelici originali dei Beatles, realizzati dal fotografo Richard Avedon e dal grafico Allen Hurlburt, e 40 LP legati alla genesi e alla storia della musica psichedelica.
Sono presenti anche diversi punti video, con documenti d’epoca sulla “Summer of Love” di San Francisco, i “lights shows” dell’UFO Club di Londra, e opere video psichedeliche. La mostra, inaugurata lo scorso 19 dicembre, sarà visitabile fino al 19 febbraio, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il costo del biglietto di ingresso è di 8 euro, mentre la tariffa ridotta riservata a studenti e insegnanti è di 5 euro.
