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Quando si pensa alle meraviglie custodite nella splendida Orvieto, in un primo momento vengono in mente le origini etrusche e la sontuosità del famoso Duomo tardogotico che rappresenta uno dei più importanti cantieri architettonici e scultorei del Duecento.

Spesso però non si tiene in considerazione un tesoro forse meno conosciuto, ma ugualmente di straordinario interesse: si tratta della collezione di arte contemporanea dell’artista siciliano Emilio Greco custodita in Palazzo Soliano.

LA COLLEZIONE DEL MUSEO

 L’edificio situato sulla Piazza del Duomo di Orvieto, sulla destra della Cattedrale e nella sua immediata prossimità la struttura è la più vasta e imponente delle residenze pontificie orvietane, sede storica del Museo dell’Opera del Duomo. 

Al piano terra sono ospitate le sculture dell’artista catanese lasciate in dono alla città umbra al quale era legato lavorativamente e umanamente. Dal 1970, infatti, i maestosi portali medievali della cattedrale accolgono le grandi ante bronzee realizzate da Greco tra il 1962 e il 1964.

Le opere esposte nei suggestivi ambienti di Palazzo Soliano vanno dal 1947 al 1990 e segnano le tappe più significative della carriera dell’artista siciliano: dal Lottatore, esposto a Londra in occasione delle Olimpiadi del 1948, al famoso calco in gesso del Monumento a papa Giovanni XXIII realizzato tra 1965 e il 1967. In tutto sono custodite 32 sculture in bronzo, 60 opere grafiche tra disegni, litografie ed acqueforti. Il museo è divenuto luogo d’incontro, sede di molteplici fruizioni, di happening musicali e letterari, essa attualizza inevitabilmente il contesto culturale della cattedrale e del suo museo. 

IL LEGAME DI EMILIO GRECO ALLA STORIA ARTISTICA DELLA CATTEDRALE

Il moderno novecentesco Museo Emilio Greco rappresenta, come punto di avvio del percorso espositivo un contatto iniziale con il linguaggio artistico ancora mediato dalla modernità: un momento e un luogo di acclimatazione dalla realtà del contemporaneo, prima di penetrare nelle profondità della storia e dell’arte verso cui conduce la visita alle altre sedi. Nello stesso tempo, questa scelta intende riportare in evidenza il sostanziale legame che unisce Emilio Greco, protagonista di primo piano della cultura italiana del secondo dopoguerra, alla storia artistica della cattedrale orvietana, segnando la vitalità dell’organismo monumentale del Duomo come produttore ed emanatore di arte anche contemporanea. Non solo per la bellezza del materiale esposto, ma anche per la splendida location, consiglio vivamente chi si trova a visitare Orvieto a non tralasciare assolutamente una visita in Palazzo Soliano.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.museomodo.it